Terremoto in carcere: ci sono più rischi?
Con un'infografica di Annelore Bezzi JEKYLL - “Io, che a quell’ora dormivo, in un primo momento ho pensato che fosse il mio compagno di stanza che mi muoveva la branda perché magari russavo troppo forte.” Questo è il racconto di un terremotato visto da un'ottica diversa. Antonio Floris, alle 4 del mattino di domenica 20 maggio, si trovava infatti nella sua cella del carcere di Due Palazzi, a Padova. Il racconto prosegue con la descrizione degli attimi concitati e della sensazione di intrappolamento che provavano i detenuti, visto che “vivere...