AMBIENTE - Abbattere la percentuale di nitrati da agro-zootecnia recuperando biogas e fertilizzanti derivanti dagli effluenti di allevamento e scarti...
Una raccolta di cose interessanti scritte questo mese che potete aggiungere alle cose che non riuscirete a leggere il mese prossimo – ma almeno sapete che ci sono, e vi sentirete un poco in colpa a ignorarle.
I grandi carnivori sono in crisi. Leoni, linci, orsi e lupi stanno diventando sempre più rari nei loro ecosistemi naturali, a causa soprattutto della persecuzione ad opera dell’uomo, della frammentazione degli habitat e delle prede in costante diminuzione.
Per vivere bene, i pika (Ochotona princeps), piccoli mammiferi strettamente imparentati con conigli e lepri, non chiedono molto. Un rifugio sicuro per ripararsi dai predatori, i rapaci, qualcosa da sgranocchiare e dell'aria fresca da respirare.
Una sensibilità sempre più elevata riguardo alla questione degli sprechi alimentari, sia da parte del singolo consumatore che della grande distribuzione, ma ancora troppi atteggiamenti pratici disattenti che impediscono di risolvere una volta per tutte l’annoso problema.
Gli insetti sociali, in particolare quelli che vivono nei suoli, sono in costante contatto con parassiti batterici e fungini specializzati che riescono facilmente a proliferare all'interno dei nidi, data la densità della popolazione ospite. Ovviamente, nel corso dell'evoluzione gli insetti hanno elaborato diverse strategie per ridurre le infezioni, tra cui il mutualismo con alcuni batteri endosimbionti intestinali che combattono i parassiti patogeni.
Una sorpresa dal mondo animale: coccodrilli, caimani e alligatori non vivono di sola carne, ma sembrano integrare la loro abituale dieta a base di mammiferi, pesci e uccelli, con semi e frutti. A riferirlo è un articolo recentemente pubblicato sul Journal of Zoology, condotto da un gruppo di ecologi guidato da Steven Platt della Wildlife Conservation Society.
La diffusione delle specie così dette “aliene” è una seria minaccia all’equilibrio e alla conservazione delle ecologie locali. Nuove malattie, virus, parassiti, competizione e predazione sono i rischi legati all’arrivo di specie estere, in habitat non preparati al loro avvento.