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Onnivori non si nasce

CRONACA - Gli erbivori non diventano carnivori (e viceversa) e gli onnivori non nascono tali (nascono infatti o erbivori o carnivori). Queste sono solo due fra le osservazioni emerse da uno studio pubblicato pochi giorni fa (il 16 aprile) su PNAS, che ha analizzato l'impatto delle strategie alimentari (cioè il fatto di essere carnivori, erbivori o onnivori) nell'evoluzione dei mammiferi.

Inaciditi troppo in fretta

Su Science, Bärbel Hönisch del Lamont-Doherty Earth Observatory e altri ventun biologi, paleoclimatologi, paleo-oceanografi ecc. pubblicano una storia dell’acidificazione degli oceani così come si legge nelle “registrazioni geologiche”, in sostanza nelle carote estratte dai sedimenti marini. Le tracce degli ultimi 180 milioni di anni sono abbastanza leggibili, quelle precedenti sono più ardue da decifrare, ma tutte indicano che il pH dell'acqua di mare calava molto più lentamente di oggi.

Evolution!

ARTE, MUSICA E SPETTACOLI - Segnalo questo bel video che Tyler Rhodes, artista visuale e animatore, ha creato insieme a dei bambini delle elementari. Rhodes voleva un'animazione che suggerisse il processo non-lineare dietro all'evoluzione delle specie. Per questo motivo ha coinvolto un gruppo di bambini delle elementari e ha chiesto loro di partecipare a un gioco: i bambini facevano dei disegni basati su un disegno originale. La biodiversità risultatnte dal disegno originale competeva, facendo soipravvivere il più adatto e via così. Rhodes poi da tutto il processo e da tutti i dsegni dei bimbi ha confezionato il video qui sopra. Buona visione! (Sul sito di Rohodes trovate i dettagli della "lavorazione")
AMBIENTE

Road to evolution

AMBIENTE - La vita degli animali a ridosso dei fitti reticoli stradali è tutt'altro che semplice, non solo per l'elevata probabilità di rimanere schiacciati dai veicoli sfreccianti e per la frammentazione dell'habitat che ne limita le capacità di dispersione, ma anche a causa dell'impoverimento delle condizioni ecologiche nelle aree limitrofe. Le condizioni imposte dalla continua antropizzazione dell'ambiente possono quindi fungere, oltre che da fattori che limitano la sopravvivenza e/o le prestazioni degli organismi nell'immediato, anche da nuovi agenti selettivi che potrebbero determinare profonde modificazioni delle popolazioni nel corso del tempo. Un'interessante conferma di ciò giunge dalle pagine di Scientific Report, la rivista open access del gruppo editoriale di Nature, e riguarda un piccolo anfibio, la salamandra maculata (Ambystoma maculatum) nel Connecticut.
FOTOGRAFIAVIAGGI

Darwin in Argentina

VIAGGI - Il 12 febbraio è l’anniversario della nascita di Charles Darwin. Quest’anno lo ricordiamo con una galleria di immagini che racconta le tappe argentine del suo viaggio intorno al mondo. Geologia e paleontologia sono i temi su cui si è concentrata la sua ricerca in questo paese.

Evolution Day 2012 – da febbraio in tutta Italia

EVENTI - Per festeggiare il compleanno di Darwin, come ogni anno, dal 10 al 12 febbraio presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano si celebra l'Evolution Day. Un evento a cui è possibile partecipare anche da casa, seguendo la diretta in streaming. Come recita il titolo della manifestazione L'intelligenza delle piante - Evoluzione, diversità e risorse del mondo vegetale, l'evento organizzato quest'anno è dedicato alle piante, da sempre protagoniste misconosciute degli studi evoluzionistici. Grazie alle piante infatti Darwin arrivò ad alcune delle più importanti scoperte circa i meccanismi della variazione, dell’ereditarietà e della selezione naturale.
LA VOCE DEL MASTER

Istinto paterno e spirito di sacrificio

LA VOCE DEL MASTER - I maschi del ragno Nephilengys malabarensis preferiscono auto-evirarsi durante il rapporto sessuale piuttosto che rischiare di venir divorati dalla femmina subito dopo. E se questo non basta per sopravvivere, perlomeno aumenta le possibilità di diventare papà. Daiqin Li del Dipartimento di Scienze Biologiche dell’Università di Singapore e i suoi collaboratori hanno infatti scoperto che l’organo sessuale di questo ragno continua a eiaculare nella femmina anche una volta reciso; questo favorisce la fecondazione a dispetto della spesso eccessiva fugacità del rapporto e rappresenta dunque un interessante meccanismo strategico del maschio per la sopravvivenza della specie

Nati per ruggire

[Immagine: qmnonic (CC)] CRONACA - Ovvero quando è la forma a fare la sostanza. Fino a poco tempo fa c'era chi credeva che l'incredibile potenza del ruggito di tigri e leoni dipendesse dalla loro capacità polmonare. In poche parole: polmoni più grandi, suono più profondo e forte. Mentre alcuni scienziati sostenevano che il tipo di suono dipendesse piuttosto dalla presenza di adipe disposto sulle corde vocali. Ma ci è voluta una ricerca della University of Utah, pubblicata su PloS One per chiarire che non è dimensione delle corde vocali, né quella dei polmoni, e non il grasso in quanto tale, a scatenare un suono gutturale capace di farsi sentire anche oltre otto chilometri e che può raggiungere i 114 decibel. La responsabile è la forma delle corde vocali dei grandi felini

Formiche pompate

NOTIZIE - “Porca miseria! Sembrano soldati mostruosi!”. Questa è stata la reazione (come dichiara lui stesso) di Ehab Abouheif quando si è imbattuto per la prima volta nei super-soldati delle Pheidole a Long Island. Abouheif è un biologo della McGill University che da quindici anni studia formiche, ma una cosa del genere non l’aveva mai vista, non lì, non nella costa orientale dello Stato di New York.

Si fa presto a dire bradipo

CRONACA - Quando ho visto il video qui sopra (che poche settimane fa impazzava in rete) la prima domanda che mi è venuta in mente è stata: ma come diavolo fa questo animale a esistere (data la selezione naturale)? (È ironica, per l'amor del cielo, non vorrei stuzzicare un infinito dibattito fra i lettori sui fondamenti teoria darwiniana, come tanto spesso accade sulla pagine di questa rivista). Se qualcuno comunque fosse curioso di capire come la natura ci abbia fatto pervenire un animale tanto bizzarro, qualche risposta la può trovare in un recente paper pubblicato sul Journal of Mammalian Evolution, firmato da John Nyakatura. La storia è un po' complicata. Prima di tutto bisogna sapere che sotto il nome comune di bradipo si celano in realtà due generi diversi di animali, i Choloepus (bradipi bidattili, con due dita) e i Bradypus (bradipi tridattili). La parentela fra i due non è molto stretta. Anzi, dalle ultime analisi genetiche si dimostra che i Bradypus sono più strettamente imparentati a Megalonyx (un bradipo gigante estinto) di quanto non lo siano i Choloepus, che invece appartengono a un sottogruppo che include altre specie giganti estinte come il Megatherium.
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