archiveevoluzione

LIBRI – La sacra causa di Darwin

LIBRI - In anni molto recenti diversi detrattori della teoria di Darwin – quasi sempre su un piano ideologico e non scientifico – si richiamano a presunti “problemi etici” della teoria dell'evoluzione per selezione naturale. C'è chi tira in ballo addirittura i totalitarismi e i passaggi più bui della storia del Novecento per insinuare che la teoria di Darwin conterrebbe concessioni all'eugenetica e al razzismo. Argomentazioni che si rivelano del tutto inconsistenti da un punto di vista scientifico e soprattutto storico. Gli storici della scienza Adrian Desmond e James Moore ce lo ricordano in modo puntuale e affascinante in La sacra causa di Darwin – Lotta alla schiavitù e e difesa dell'evoluzione, edito da Raffaello Cortina Editore.

L’evoluzione è prevedibile? Forse sì, almeno in alcuni casi

RONACA - Il compianto evoluzionista Stephen Jay Gould non smetteva mai di ripetere che, riavvolgendo il film della vita e facendolo ripartire, vedremmo sempre una storia diversa. Un'efficace metafora per esprimere l'imprevedibilità dell'evoluzione, un processo guidato dal caso o, più propriamente, dalle contingenze. A tal punto che la scienza che studia l'evoluzione è considerata una "scienza storica", dal momento che punta soprattutto a descrivere fenomeni del passato e a ricostruirne le cause. Come scienza storica, utilizza spiegazioni di tipo storico, che si basano sul fatto che, data una catena causale di eventi, l'ultimo di essi non si sarebbe verificato se una qualsiasi delle fasi precedenti non avesse avuto luogo o fosse stata anche leggermente differente.

Un’ipotesi alternativa sul parto umano

CRONACA - Perché i bimbi umani nascono assolutamente inermi e decisamente meno sviluppati dei cuccioli degli altri mammiferi? È una questione su cui gli evoluzionisti si sono scervellati per decenni ma che trova al momento ipotesi ancora parzialmente messe alla prova. Un nuovo studio di imminente pubblicazione su PNAS offre dati a supporto di una teoria recente, affossando invece quella attualmente più accreditata. La questione è questa: gli esseri umani nascono con il cervello che è grande il 30% di quello adulto, e hanno una corposa fase di sviluppo fuori dall'utero della mamma. Se è vero che anche altre specie nascono parzialmente sviluppate, nessuna ci eguaglia (caso a parte rappresentano i marsupiali). Faccio un esempio che dovrebbe chiarire: anche gli scimpanzè nascono parzialmente non sviluppati, ma un essere umano per raggiungere lo sviluppo comprarabile a quello di un neonato di scimpanzè dovrebbe stare nella pancia di mamma dai 18 ai 21 mesi, invece dei 9 canonici

Feed #9

Qualche consiglio di lettura per il weekend. The Making of the Fittest: l'evoluzione al lavoro in tre brevi documentari presentati da Sean B. Carrol, autore dell'omonimo libro (titolo originale: Al di là di ogni ragionevole dubbio, Codice, 2008). La mini serie illustra, tra i tanti, tre casi emblematici di selezione naturale: il colore del mantello del roditore Chaetodipus intermedius, il sangue di emoglobina del pesce ghiaccio, l'anemia falciforme.

Vocalizzi

Una ricerca su Science rivela come un elefante emette infrasuoni sotto i 20 Hertz per telecomunicare e una nostra rivela come un dei ricercatori emette canzoni attorno ai 200 Hertz.

Le (enormi) conseguenze di uno sbaglio

CRONACA - I vertebrati sono emersi circa 500 milioni di anni fa a seguito di due ondate di "errori" di duplicazione genetica che hanno portato al raddoppiamento dei geni negli organismi invertebrati (in una specie simile all'anfiosso attuale) che hanno dato poi via alla linea evolutiva dei vertebrati (come noi). Questi raddoppiamenti che hanno creato copie diverse dello stesso gene (alcune perse rapidamete ma altre mantenute del corso della storia evolutiva) da un lato hanno migliorato i sistemi di comunicazione cellulare dall'altro però, come si legge in uno studio appena pubblicato su Open Biology, hanno aiutato certe malattie a sopravvivere alle pressioni selettive.Carol MacKintosh, dell'Università di Dundee, e colleghi hanno studiato un complesso di centinaia di proteine che nell'organismo umano coordinano la risposta cellulare ai fattori di crescita e all'insulina. L'analisi biochimica di un sottogruppo "chiave" di queste proteine ha dimostrato che risalgono alle duplicazioni del genoma, nel Cambriano.

Il gregge è egoista

CRONACA - È l'uovo di colombo, ma i risultati sono interessanti. I biologi evoluzionisti ipotizzavano da tempo che il movimento complessivo di certi gruppi di animali, per esempio le le greggi di erbivori sia guidato dalla tendenza degli individui a portarsi verso il centro del gruppo e non invece di correre in linea retta lontano da un predatore o, ancora, di disperdersi in maniera caotica. Questa tendenza verso il centro minimizzerebbe la probabilità di restare al margine del gregge e quindi di essere catturato. Finora però nessuno era riuscito a studiare il fenomeno in maniera quantitativa. Strano che nessuno ci abbia pensato prima, ma Theodore Stankowich e colleghi dell'Università del Massacchussets, a Amherst, hanno messo un rilevatore di posizione GPS addosso a 46 pecore e ne hanno monitorato i movimenti con precisione in risposta alla presenza di un cane pastore. Hanno poi analizzato i movimenti con un calcolatore
1 20 21 22 23 24 33
Page 22 of 33