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L’inquinamento a Pechino

AMBIENTE - In questi giorni su molti quotidiani si è parlato dell'inquinamento nella città di PEchino che ha raggiunto livelli davvero allarmanti. La nasa ha diffuso quest'immagine inquietante, che rende bene l'idea. Qui i dettagli.

Non solo Taranto (ma anche Trieste)

SALUTE - La salute è un diritto fondamentale dell'essere umano, definito come uno stato di benessere fisico, psichico e sociale e non come la semplice assenza di malattia, lo dice l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Ho trovato questa citazione in chiusura un documento diramato lo scorso settembre dall'azienda Sanitaria Triestina - ASS1, che il cui oggetto erano i dati relativi ai livelli di benzo(a)pirene nel quartiere triestino di Servola, a ridosso dello stabilimento Lucchini-Severstal, più noto in città come semplicemente "la ferriera". Tornerò nel dettagli del documento più sotto, ma prima vorrei riassumere alcuni fatti. La situazione della Ferriera di Trieste si fa sempre più incandescente. mi chiedo se al clamore di questi giorni dello stabilimento siderurgico triestino sulla stampa nazionale hanno contribuito i nervi scoperti provocati dall'ILVA di Taranto, ma a memoria lo scontento verso la ferriera di Servola serpeggia a Trieste in maniera più o meno marcata da tanti anni ormai (con al solita domanda "lavoro o salute?"). In questi giorni a buttare benzina sul fuoco c'è la protesta di Sergio Lupieri, consigliere regionale del PD e vicepresidente della III Commissione sanità, che chiede a gran voce ad ARPA FVG di rendere pubblici i dati sull'osservatorio epidemiologico ambientale relativi al biennio 2008-2010
CULTURALIBRI

LIBRI – Domitilla, SOS operazione terra

LIBRI - “Cari bambini, anche il nostro pianeta ha i suoi limiti, sembra infinitamente grande, ma non lo è. Ora si è ammalato. Immaginatelo però come un grande animale. Ci sono tante parti, tanti organi vitali, ogni parte serve a far funzionare la Terra. Queste parti ora si sono tutte ammalate. Io posso fare una medicina per curare la Terra, ma mi servono sei importantissimi ingredienti, e per trovarli mi serve il vostro aiuto.” È da qui nasce l'avventura raccontata nel libro “Domitilla, SOS operazione terra”, una favola ecologica per ragazzi tra i 7 e i 14 anni. L'inquinamento e un cattivo utilizzo delle risorse ha fatto ammalare il pianeta e ha creato una grande faglia sotto le Alpi. È per questo che due bambini, Teresa e Antonio, partono alla ricerca degli ingredienti che potranno salvare la Terra. In giro per il mondo incontreranno personaggi strani e divertenti che li aiuteranno a compiere la loro preziosa missione e a recuperare una piccola parte di tutte le “sfere” che aiutano gli scienziati a descrivere il nostro pianeta

Emissioni di gas serra: le pagelle

AMBIENTE - Il podio è rimasto vuoto. Nessun Paese è stato in grado di mettere in campo azioni virtuose per limitare le emissioni di gas serra al di sotto dell’obiettivo dei 2°C. Per questo motivo, il rapporto annuale sulla performance climatica di 61 Paesi redatto da Germanwatch non assegna i primi tre posti della graduatoria. A guidare la classifica, che si basa sul Climate Change Performance Index (un mix tra livello di emissioni di gas serra, trend nei principali settori, efficienza energetica e politica del clima) sono Danimarca, Svezia e Portogallo, rispettivamente al quarto, quinto e sesto posto.

L’olio d’oliva può salvare Pompei

NOTIZIE - Meno di una settimana fa, negli scavi di Pompei crollava l'ennesimo muro, che si aggiungeva così alla lista di danni già subiti dal complesso archeologico campano negli ultimi anni. Principali responsabili, secondo gli amministratori del sito, la pioggia e il vento: come se la mancanza di manutenzione fosse ormai data per acquisita. Senza interventi di messa in sicurezza non si può sperare di ottenere risultati di un qualche rilievo: la notizia positiva è che almeno la tecnologia sembra andare incontro alla protezione del patrimonio culturale. Un gruppo di ricercatori anglo-americani ha infatti inventato un sottile materiale impermeabile e trasparente, dotato di proprietà che permetterebbero la protezione di edifici storici in pietra calcarea. Il cellofan. No, seriamente. Vicki Grassian, chimica dell'Università dell'Iowa, Stati Uniti, ha pubblicato insieme ad altri ricercatori dell'Università di Cardiff, Regno Unito, uno studio su Scientific Reports

Calcolare l’incalcolabile

AMBIENTE - 4,5 miliardi di dollari di multa per circa 5 milioni di barili di petrolio dispersi in mare. Il più alto risarcimento nella storia degli Stati Uniti per il peggior disastro dell’industria petrolifera: l'esplosione della piattaforma BP Deepwater Horizon nel Golfo del Messico è una storia di tristi primati. Il dramma degli eventi accaduti a partire dal 20 aprile 2010 (qui un’ottima sintesi) non è affatto risolto, come era d’altronde prevedibile. In realtà di questo dramma la comunità scientifica (ma non solo essa) ha ancora molto da comprendere, nonostante sia stata prodotta, da due anni a questa parte, una quantità notevole di documenti relativi all’accaduto. Per necessità di sintesi mi limiterò a tracciare alcune evidenze relative agli impatti ambientali di questo disastro. Iniziamo con le certezze. Questo è uno tra i primi studi che inchiodano la BP quale responsabile della contaminazione del Golfo del Messico: un team di scienziati americani ha infatti usato gli idrocarburi policiclici aromatici come “impronte digitali” del grezzo fuoriuscito dal giacimento sottomarino detto Macondo per dimostrare che i composti tossici accumulati nello zooplancton pescato nel Golfo del Messico settentrionale sono effettivamente riconducibili all'incidente. A chi si stia chiedendo quali siano gli effetti diretti di tali contaminanti, nel limite dell’incertezza del caso, posso segnalare la ricerca che suggerisce come le comunità planctivore si siano dimostrate resilienti all’accaduto anche in relazione al fatto che gli effetti negativi diretti, dovuti all’esposizione al grezzo, sono stati compensati da una diminuzione della predazione.

I siti contaminati di interesse nazionale

AMBIENTE - Sono 57 i siti contaminati di interesse nazionale (SIN) presenti in Italia. Nel complesso coprono oltre il 3% del territorio nazionale e ben 38 si trovano nel territorio urbano di 30 città. Sono questi i dati che emergono dal rapporto sulla qualità dell'ambiente urbano redatto dall'Ispra. La più alta concentrazione di siti contaminati si trova a Napoli che ne conta sei, seguita da Milano con cinque. Numeri a parte, una delle situazioni più critiche riguarda la città di Taranto, caratterizzata da uno stato di contaminazione ambientale diffuso nelle zone a ridosso degli impianti industriali, con concentrazioni abbastanza rilevanti di idrocarburi e metalli pesanti. Una situazione che rappresenta la diretta conseguenza delle attività presenti sul territorio

L’aerosol globale

FOTOGRAFIA - Questa splendida immagine (che potete trovare ad alta definizione qui) è stat resa disponibile dalla NASA ieri sera. Si tratta di un modello prodotto dal supercomputer della NASA Discover, usato dal centro per la simulazione climatica al Goddard Space Flight Center, nel Maryland. L'immagine rappresenta i flussi di aerosol nell'atmosfera globale e ha una risoluzione di 10 km. I colori rappresentano i diversi tipi di particella sospesa nell'aria: la polvere è rappresentata in rosso, il sale marino in blu, il fumo in verde e le particelle di fosfati in bianco.
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