SALUTE - Chi ha ancora paura che le vaccinazioni possano favorire l'insorgenza di malattie autoimmuni come la sclerosi multipla, leggerà in un articolo appena pubblicato sul Journal of Neurology un'ulteriore, confortante smentita. I due autori, gli argentini Mauricio Farez e Jorge Correale, hanno pubblicato una revisione generale di studi clinici condotti in passato sul rischio di sviluppare sclerosi multipla (o, in caso fosse già presente, di ricadere nella malattia) dopo essersi vaccinati contro alcuni batteri e virus patogeni. Risultato: nessun rischio in molti casi e - pare - addirittura diminuzione del rischio per le vaccinazioni contro tetano e difterite. Dunque, la paura di vaccinarsi è proprio ingiustificata
LA VOCE DEL MASTER - “Ma quindi abbiamo una malattia come le mucche?”. Questa è una delle tante domande che i pazienti affetti da sclerosi multipla rivolgevano a Eleonora Cocco, ricercatrice presso il Centro Sclerosi Multipla dell’Università di Cagliari, all’indomani della pubblicazione sui quotidiani dei risultati di una ricerca nella quale è stata direttamente impegnata. I dubbi erano frutto dei termini sensazionalistici con cui diversi organi di stampa hanno riferito di uno studio, ancora in fase preliminare, riguardante la possibile associazione fra il Mycobacterium avium subspecies paratubercolosis (MAP), un bacillo responsabile della paratubercolosi nei ruminanti, e la sclerosi multipla.
Alcuni studi condotti in passato avevano già evidenziato una correlazione tra MAP e due malattie autoimmuni, il diabete di tipo 1 il e morbo di Crohn: il batterio era stato cioè identificato più di frequente nei pazienti colpiti dalle malattie che nei controlli sani. Cocco e colleghi hanno quindi ritenuto opportuno valutare la presenza di questo microrganismo anche nelle persone affette da sclerosi multipla, altra patologia autoimmune
È stata scoperta una variazione di un gene che aumenta il rischio di contrarre la malattia. Il gene, chiamato CBLB produce, fra le altre cose, una proteina che regola le risposte immuni.