JEKYLL - Geoswim, 250 km a nuoto in solitaria per rilevare gli aspetti morfologici della costa istriana. Questo è il progetto di Stefano Furlani, ricercatore del Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell' Università di Trieste. Stefano partirà oggi, 2 luglio, da Sišan, in Croazia. Condizioni meteo permettendo, ha in programma di raggiungere il Parco Marino di Miramare (Trieste) dopo 26 giorni in acqua. Vuole sfruttare le possibilità scientifiche offerte dalla swim surveying per studiare la costa a falesia tipica di questa area e di difficile accessibilità, se non si è...
SALUTE - Chi ha ancora paura che le vaccinazioni possano favorire l'insorgenza di malattie autoimmuni come la sclerosi multipla, leggerà in un articolo appena pubblicato sul Journal of Neurology un'ulteriore, confortante smentita. I due autori, gli argentini Mauricio Farez e Jorge Correale, hanno pubblicato una revisione generale di studi clinici condotti in passato sul rischio di sviluppare sclerosi multipla (o, in caso fosse già presente, di ricadere nella malattia) dopo essersi vaccinati contro alcuni batteri e virus patogeni. Risultato: nessun rischio in molti casi e - pare - addirittura diminuzione del rischio per le vaccinazioni contro tetano e difterite. Dunque, la paura di vaccinarsi è proprio ingiustificata
LA VOCE DEL MASTER - Vi renderebbe nervosi, salire sull’aereo in partenza per le vacanze e scoprire che il pilota ha già lavorato durante la notte e dormito meno di sei ore? È quello che spesso accade ai pazienti nelle corsie di ospedale o nelle sale operatorie. Nonostante il lungo periodo di training i medici non sono immuni dalla mancanza di sonno e dalla conseguente carenza di attenzione nelle attività svolte dopo la notte passata di guardia d’ urgenza. Le disattenzioni possono aumentare i rischi di complicanze per i pazienti, mentre per i medici la mancanza di un sonno continuato per almeno 6 ore, può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari. Come fanno notare i medici canadesi Noni Mc Donald e Ken Flegel, in una rassegna che verrà presto pubblicata sul Canadian Mediacal Association Journal, la deprivazione di sonno provoca un calo di attenzione simile a quello che si raggiunge quando l’ alcool test segna 0,05%.
Uno studio del 2010 (durato ben 10 anni) ha monitorato le complicanze e sequele negative in pazienti operati da chirurghi già stanchi, che si sono rivelate ben più gravi di quelle osservate in letteratura per gli stessi interventi. Come osservano Mc Donald e Flegel la medicina oggi permette di salvare persone da malattie che fino dieci anni fa erano considerate mortali. Questo successo scientifico richiede però sforzi molto più gravosi ai medici sia fisici che di performance mentale anche perché la complessità degli interventi e delle pratiche di terapia intensiva richiedono molta più attenzione e dedizione che in passato