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Sei nata paperina che cosa ci vuoi far

AMBIENTE - Moby Duck. Avete letto bene, non è un errore di battitura. Si tratta invece del titolo di un libro-inchiesta recentemente pubblicato, che narra l’epopea di decine di migliaia paperelle da bagno e altri simili giocattoli gommosi alle prese con i flutti dell’immenso Oceano Pacifico invece delle ben più quiete sponde di una vasca da bagno casalinga. L’ha scritto l’americano Donovan Hohn, insegnante di letteratura inglese, affascinato da una storia che ha il variopinto sapore della tragedia ambientale ma anche dell’esplorazione avventurosa, della scoperta scientifica e dell’indagine sociologica. Tutto inizia nel gennaio 1992, quando a causa di una tempesta un cargo carico di animaletti di plastica appena usciti da una fabbrica di Hong Kong perde tre containers, che si rovesciano in mare e liberano il loro contenuto (29mila pezzi!). Da allora, tante papere, tartarughe, castori, rane e altri colorati animali “nuotano” tra le onde, restii ad affondare e resistenti alla degradazione da parte di micro-organismi batterici, come purtroppo avviene per gran parte della plastica

A parte il tonno rosso

Le misure sulla pesca della Commissione Europea continuano a cambiare nel tentativo di evitare lo sfruttamento insostenibile delle risorse ittiche....

Non svegliar l’orso che dorme…

LA VOCE DEL MASTER - Chi dorme non piglia pesci, ma a volte resta in ottima salute. Questo per lo meno è il caso dell'orso bruno americano (Ursus americanus), una specie il cui lungo letargo è stato oggetto di un'indagine da parte di un gruppo di ricercatori dell'University of Alaska Fairbanks. La ricerca, recentemente pubblicata su Science, ha infatti evidenziato come, durante i mesi di letargo e nonostante un brusco calo del metabolismo, i paffuti plantigradi riescano a ridurre la temperatura corporea soltanto di pochi gradi, preservando così perfettamente muscolatura e ossatura. Lo studio di questa particolare relazione fra metabolismo e temperatura potrebbe portare in futuro allo sviluppo di nuovi farmaci per noi umani, applicabili in situazioni in cui si richieda uno stato di ibernazione.

Fondi per il clima e sabbie inquinanti

POLITICA - Chi sta finanziando le attività estrattive del petrolio dalle sabbie bituminose? E quali sono le conseguenze sul clima e sulla nostra salute? Lo spiega a OggiScienza Elena Gerebizza, che si occupa di finanza per lo sviluppo per la Crbm. Nella prima parte dell'intervista ci aveva raccontato cosa sono le sabbie bituminose e come le compagnie petrolifere stiano investendo ingenti capitali nell'attività estrattiva per ricavarne petrolio. Oggi vi mostriamo anche le immagini scattate da Greenpeace che rendono l'idea di quella che è la situazione attuale in Alberta.

Napolitano al CERN

NOTIZIE - Il presidente della Repubblica sarà a Ginevra venerdì prossimo 4 marzo, per una visita alle Nazioni Unite e al CERN dove incontrerà i tanti italiani che lavorano lì e che hanno ruoli di grande responsabilità.

Se abitate lungo il golfo del Messico

SALUTE - Il Gulf Long-Term Follow-Up Study, diretto dall'epidemiologa Dale Sandler, è iniziato il 28 febbraio con l'invio dei primi questionari a volontari e lavoratori che hanno partecipato alle operazioni successive all'incidente per limitarne i danni, e ad alcuni residenti sulle coste di Texas, Alabama, Louisiana, Mississippi e Florida, principalmente. Finanziato anche con 6 milioni di dollari da BP, che non ha partecipato alla progettazione e non potrà intervenire nell'analisi dei dati, recluterà 55 mila volontari che dopo una visita medica e vari esami, verranno seguiti per 5 anni con questionari biennali ed eventualmente altre visite.

Sorridi giaguaro, sei su Candid Camera

NOTIZIE - Uno degli strumenti usati dai biologi per monitorare la biodiversità negli ambienti naturali sono le “motion triggered camera traps”, delle telecamere mimetizzate nell’ambiente naturale che si attivano nel momento in cui i sensori di cui sono dotate percepiscono un movimento (presumibilmente imputabile a un animale. Grazie a questi dispositivi i biologi possono avere un’idea delle specie che frequentano un’area, dei loro comportamenti e dello stato di salute, il tutto senza essere troppo intrusivi nei confronti dell’ambiente. L’istituto Smithsonian (un’organizzazione enorme, che fa ricerca ed educazione e che comprende un complesso museale senza pari – 19 musei, uno zoo e un gran numero di musei affiliati in tutti gli Sati Uniti ma non solo) ha da pochissimo messo a disposizione un enorme database di immagini e video (più di 200.00 “pezzi”) raccolti proprio da queste telecamere, per offrire al pubblico una panoramica della ricerca sulla biodiversità, oltre che delle splendi immagini (o almeno interessanti da punto di vista naturalistico) in cui sono ritratte molte specie rarissime, come per esempio il giaguaro del Perù, il leopardo della neve cinese, e molto altro.

L’Ecstasy danneggia il cervello. Anzi no!

SALUTE - Correva l'anno 2002 e un gruppo di medici della prestigiosa Johns Hopkins University di Baltimora dava alle stampe su Science un articolo, in cui si annunciava la scoperta di devastanti effetti a lungo termine dell'ecstasy sul cervello di cavie da laboratorio. L'anno dopo, gli stessi ricercatori furono costretti a ritirare l'articolo, dopo aver scoperto che la boccetta di MDMA (il nome da laboratorio dell'ecstasy) era stata scambiata con una boccetta di metamfetamine. La novità è che l'ultimo studio comprensivo pubblicato sugli effetti dell'ecstasy nell'uomo ha definitivamente sfatato il mito: l'ecstasy non produce danni a lungo termine nel cervello umano.
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