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Un batterio nel computer

NOTIZIE- Un virus nel computer? No, un batterio. È quanto sono riusciti a creare un gruppo di ricercatori dell’Università di Stanford e dell’Istituto J. Craig Venter, lo stesso scienziato che qualche anno fa aveva fatto scalpore annunciando di aver creato un batterio con un cromosoma completamente costruito in laboratorio. I ricercatori californiani hanno fatto un passo avanti riproducendo su di un computer, sotto forma di algoritmi, tutti i processi biologici che costituiscono un batterio. Un vero e proprio microrganismo virtuale, descritto sulla rivista Cell. Il batterio ricreato in silico è il Mycoplasma genitalium

Il gregge è egoista

CRONACA - È l'uovo di colombo, ma i risultati sono interessanti. I biologi evoluzionisti ipotizzavano da tempo che il movimento complessivo di certi gruppi di animali, per esempio le le greggi di erbivori sia guidato dalla tendenza degli individui a portarsi verso il centro del gruppo e non invece di correre in linea retta lontano da un predatore o, ancora, di disperdersi in maniera caotica. Questa tendenza verso il centro minimizzerebbe la probabilità di restare al margine del gregge e quindi di essere catturato. Finora però nessuno era riuscito a studiare il fenomeno in maniera quantitativa. Strano che nessuno ci abbia pensato prima, ma Theodore Stankowich e colleghi dell'Università del Massacchussets, a Amherst, hanno messo un rilevatore di posizione GPS addosso a 46 pecore e ne hanno monitorato i movimenti con precisione in risposta alla presenza di un cane pastore. Hanno poi analizzato i movimenti con un calcolatore

Tendenze climatiche – I

Tendenze delle emissioni globali 2011 è l’inventario delle emissioni di CO2 che il gruppo europeo dell'Emissions Database for Global Atmospheric Research, noto come EDGAR al Joint Research Centre di Ispra, pubblica per rovinarci le vacanze e in alternativa per farci sentire i più virtuosi.

La medusa dal cuore di topo

FUTURO - Per fare una medusa ci vuole un ratto. Per la verità, nel meraviglioso mondo della biologia sintetica bastano solo alcune cellule cardiache del roditore, montate su un'impalcatura di silicone. Tutto qui: con questi pochi materiali di base un gruppo di ricerca congiunto tra il Caltech Biological Propulsion Lab e il Disease Biophysics Group di Harvard è riuscito a ricostruire in laboratorio una medusa artificiale che assomiglia moltissimo a una medusa vera

Il popolamento delle Americhe secondo la genetica

CRONACA - Appena concluso lo studio più completo sulla storia del patrimonio genetico delle popolazioni indigene americane, realizzato a partire da dati genetici di 500 persone provenienti da 52 popolazioni amerindie e 17 siberiane. L'analisi, condotta da un consorzio di una sessantina di ricercatori europei e americani, tra i quali anche diversi italiani, è stata svolta su circa 364mila marcatori genetici e ha permesso di prendere in considerazione, per la prima volta, le mescolanze tra caratteri europei e africani di ogni individuo. Questi mix di caratteristiche somatiche sono noti in campo genetico come meticciamento.

Appello INFN

POLITICA - Riportiamo qui il testo e linkiamo l'appello appena diramato dal personale INFN su DL 95/2012 (spending review) - c'è anche una petizione: Il rappresentante dei ricercatori dell'INFN propone il presente documento - elaborato sulla base della mozione approvata dall'assemblea della Sezione di Napoli - riguardo al Decreto Legge del 6 luglio 2012 n.95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica) e invita tutto il personale a sottoscriverlo. Solidali con il presidente dell'INFN Prof. Fernando Ferroni, sosteniamo il suo impegno nel difendere e garantire l'eccellenza dell'attività di ricerca di tutte le componenti dell'Ente.

UK sempre più open (access)

POLITICA - Un altro passo del Regno Unito verso una ricerca open access. Dopo l’annuncio dello scorso giugno della Wellcome Trust, importante fondazione che finanzia la ricerca biomedica, è ora il Research Council del Regno Unito a segnare la via in direzione di un accesso pubblico e gratuito ai risultati della ricerca scientifica. In un comunicato stampa rilasciato lo scorso 16 luglio, l’agenzia britannica per i finanziamenti alla ricerca accademica ha reso pubblica la sua nuova politica: dall’aprile del 2013, i progetti che ricevono fondi dall’agenzia potranno pubblicare i propri risultati soltanto su riviste che accettano l’open access. Entro sei mesi dalla pubblicazione, gli articoli dovranno essere accessibili gratuitamente per tutti
AMBIENTE

Il triangolo no (virus, alghe e coralli)

Le sclerattinie o madrepore, le cui forme coloniali danno origine alle ben note barriere coralline, forniscono rifugio e nutrimento alle alghe unicellulari zooxanthelle, che a loro volta contribuiscono alla costruzione del reef e al reperimento di energia. Ma a chi dare la colpa se questa forma di simbiosi subisce stress e destabilizzazione fino all’erosione di circa l’80% della barriera corallina? È un fenomeno che si osserva da circa 30-40 anni, senza che ancora sia stato trovato un meccanismo che lo spieghi del tutto. AMBIENTE - Le sclerattinie o madrepore, le cui forme coloniali danno origine alle ben note barriere coralline, forniscono rifugio e nutrimento alle alghe unicellulari zooxanthelle, che a loro volta contribuiscono alla costruzione del reef e al reperimento di energia. Ma a chi dare la colpa se questa forma di simbiosi subisce stress e destabilizzazione fino all’erosione di circa l’80% della barriera corallina? È un fenomeno che si osserva da circa 30-40 anni, senza che ancora sia stato trovato un meccanismo che lo spieghi del tutto. Le ipotesi più accreditate parlano di virus, e su questa idea si stanno muovendo i ricercatori grazie al ritrovamento di materiale genetico appartenente a due virus (per esempio DNA codificante per le proteine del capside, la struttura proteica che contiene l’acido nucleico virale) all’interno di campioni di alga unicellulare e di corallo

Green Hill: caso chiuso?

CRONACA - Dopo le tante proteste degli animalisti, il corpo forestale dello Stato ha messo sotto sequestro Green Hill, lo stabilimento di Montichiari, in provincia di Brescia, dove sono allevati circa 2.700 beagle destinati ai laboratori di ricerca (non di “vivisezione”, che non viene più praticata da tempo). “Ci auguriamo che gli accertamenti in corso, disposti dalla Procura di Brescia, possano fare luce sulle reali condizioni di vita degli animali rinchiusi nei padiglioni della struttura”, hanno dichiarato la Lav e Legambiente, esprimendo soddisfazione per la chiusura di quello che hanno sempre chiamato “il lager di Green Hill”. La notizia della liberazione dei cani ha già fatto il giro del web, suscitando un’ondata di euforia collettiva.
CRONACA

Pro e contro di un grande cervello

CRONACA - Per avere una grande intelligenza, ci vorrà un cervello grande? È un dubbio che sembra attanagliare numerosi scienziati, coinvolti in diversi studi per stabilire una correlazione tra dimensioni del cervello e intelligenza e capacità di sopravvivere in determinati contesti complessi e difficili. L’ultima ricerca sperimentale è stata condotta da Alexander Kotrschal, studente post-doc dell’Università di Uppsala in Svezia, che ha presentato i suoi dati al congresso Evolution Ottawa lo scorso nove luglio. Il ricercatore ha allevato due linee di Poecilia reticulata (guppy), un piccolo pesce d’acqua dolce originario del Sudamerica. Per creare le due linee, gli scienziati hanno sezionato e misurato per ogni generazione la dimensione del cervello dei genitori, scegliendo di allevare i figli dei genitori con cervello più piccolo e più grande rispettivamente per ciascuna linea. Dopo due generazione il team ha riscontrato, nelle dimensioni del cervello tra le due linee, una differenza di circa il 10% per le femmine e l’8% per i maschi
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