Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.
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Caso Stamina: audizioni in parlamento

"La scienza e i malati esigono rispetto" così si è espressa ieri Filomena Gallo, segretaria dell'Associazione Coscioni, durante le audizioni della commissione Affari sociali della Camera che ha ripreso l'esame del testo del Decreto Balduzzi, approvato al Senato lo scorso 10 aprile.
CRONACA

Stesso meteorite, stessa acqua

CRONACA - l'acqua sulla Luna avrebbe la stessa origine dell'acqua terrestre. lo rivela l'analisi appena pubblica su Science Express. Che sulla Luna ci siano tracce di acqua, sia all'interno del mantello che sulla superficie si sa da qualche tempo. Restava da stabilire da dove quest'acqua provenisse. Il modello attualmente più accreditato per la formazione del nostro satellite (la teoria dell'impatto gigante) lo vede nascere per compattamento della nuvola di detriti terrestri formatasi dopo l'impatto fra il nostro pianeta e un mega asteoride, circa 4 miliardi e mezzo di anni fa. Se già c'era acqua a quel tempo, credono gli scienziati, deve per forza essere evaporata con l'enorme calore sviluppatasi nell'impatto, e dunque l'acqua lunare non dovrebbe avere la stessa origine di quella terrestre. Oppure sia l'acqua lunare che quella terrestre sarebbero arrivate da una fonte comune successiva, per esempio le comete. Questa seconda ipotesi pare improbabile, in questo momento fra gli studiosi vi è un discreto accordo sul fatto che almeno il 98% dell'acqua sul nostro pianeta vi sia arrivata con il bombardamento primitivo di meteoriti, le condriti carbonacee, originari edella cintura di asteroidi vicino a Giove - che si ritiene siano fra i corpi celesti più antichi del Sistema Solare. Alberto Saal, della Brown University primo autore della ricerca, e colleghi hanno misurato il rapporto deuterio/idrogeno dell'acqua racchiusa in piccole perle di vetro intrappolate nei cristalli di olivina in alcuni campioni di roccia lunare (raccolti nelle missioni apollo 15 e 17). Il deuterio è un isotopo dell'idrogeno, e gli studi in letteratura dimostrano che la sua distribuzione all'interno del Sistema Solare segue un gradiente: più si è vicini al Sole più il rapporto deuterio/idrogeno è sfavorevole (poco deuterio nei pressi del Sole, molto man mano che ci si allontana).
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La madre lingua

CULTURA - In principio era l'Euroasiatico. Ancora prima dell'Indoeuropeo, per capirci, e stiamo parlando di qausi 15mila anni fa. Il mestiere del linguista è ingrato, difficile, pieno di dubbi. Ma un uso più preciso della statistica promette oggi risultati insperati, come hanno dimostrato Mark Pagel e il suo gruppo. Per capire come le lingue evolvono, come sono imparentate fra loro e se siano esistite delle lingue progenitrici comuni, i linguisti usano le "parole imparentate" o "simili" (in inglese cognates), e cioè quelle parole di suono e significato simile in lingue diverse (come la parola fratello in intaliano, frère in francese, bhrātr in sanscrito, frater in latino...). Il problema è che secondo molti esperti le parole tendono a evolvere ed essere sostituite con altre troppo velocemente per trattenere le tracce della loro origine troppo a lungo e per questo l'uso dei cognates è uno strumento affidabile per un arco di tempo che si estende solo fino al minimo di 5mila e al massimo di 9mila anni fa, mentre oltre non serve più a nulla
COSTUME E SOCIETÀ

Il senatore e il babbuino

COSTUME E SOCIETÀ - Ieri a Roma un gruppo di animalisti ha messo in atto una colorita e a tratti aggressiva protesta che ha preso di mira, fra gli altri il senatore Ignazio Marino, "reo" del fatto di aver praticato nel 1992 un trapianto sperimentale, anzi uno xenotrapianto, di fegato di un babbuino su pazienti affetti da cirrosi epatica conseguenza di un'epatite B cronica. Cui prodest (la protesta intendo)? Non sfuggirà ai più che l'onorevole Marino è candidato come sindaco della città di Roma, e infatti il suo contendente, Gianni Alemannno, attuale sindaco dell'urbe, non si è lasciato sfuggire la ghiotta occasione di mostrare il suo amore per gli animali facendosi immortalare con il suo gatto Bizet, "carini e coccolosi, ragazzi"). Tanto più che il fatto che Marino sia un medico di calibro e abbia effettuato questi trapianti all'avanguardia non è mai stato un mistero. Perché solo ora tanta veemenza? Non c'è nulla di estremo, illegale, torbido, misterioso in quanto fatto da Marino nel 1992: il medico, come più volte lui stesso ha raccontato e come si può evincere dalle sue pubblicazioni, ha fatto parte del team che ha eseguito, il nel '92 e nel '93, gli unici due xenotrapianti di fegato da babbuino a uomo della storia, sotto la guida di Thomas Starzl, il pioniere che nel 1963 aveva realizzato il primo trapianto di fegato nell'uomo. Marino ha collaborato con Starzl per oltre quindici anni
PODCASTPOLITICASALUTE

MrPod – Il “decreto Balduzzi” secondo Elena Cattaneo

SALUTE - Il questi momenti di caos politico è forse difficile ricordarsi che c'è (ancora per poco) un governo che da tecnico è diventato "per gli affari correnti", ma che nello sbrigare questi affari sta prendendo decisioni importanti su questioni che ci toccano sul vivo. Una di queste decisioni è stata battezzata per brevità "decreto Balduzzi", ma in realtà si chiama "Disegno di legge recante disposizioni urgenti in materia sanitaria" ed è stato approvato dal Senato lo scorso 10 Aprile e giace ora nel limbo (un po' come noi, in generale) in attesa dell'approvazione alla Camera dei deputati. C'è da chiedersi cosa succederà, tanto più che con ogni probabilità presto il ministro che ha proposto il provvedimento non sarà più tale e qualcun altro prenderà suo posto. Il decreto si occupa di due cose: trattamenti a base di cellule staminali mesenchimali e chiusura dei manicomi criminali. Non che i secondi siano meno importanti (e il provvedimento si limita a procrastinarne la chiusura), ma in questa sede intendo focalizzarmi sul primo argomento, che ci pertiene molto da vicino (come rivista che si occupa di diffondere notizie che riguardano la ricerca scientifica) e che sta infiammando il discorso pubblico.
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Un nuovo metodo di diagnosi per l’autismo?

"È possibile distinguere il cervello autistico da quello che non lo è semplicemente osservando i pattern di attività neurale? Sì, è possibile": Roberto Fernandez Galan della Cave Western Reserve University è sicuro che il metodo diagnostico da lui sviluppato con altri colleghi dell'Università di Toronto (pubblicato sulla rivista PLoS One) servirà a migliorare le diagnosi di autismo, che per ora si basano in gran parte sull'osservazione del comportamento dei bambini.
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Nature sul caso Stamina

CRONACA - Per la seconda volta la rivista Nature prende posizione chiara sulla vicenda che sta infiammando l'opinione pubblica nel nostro Paese, cioè quella che vede al centro della discussione la Stamina Foundation, capitanata da Davide Vannoni, che non è laureato in medicina e che almeno fino all'anno scorso insegnava psicologia della comunicazione all'Università di Udine, e promotore di una "terapia" a base di staminali mesenchimali, da lui inventata, e secondo lui in grado di curare diverse patologie, dalla sclerosi multipla alla famigerata leucodistrofia metacromatica. Famigerata perché proprio da questa malattia è affetta la piccola Sofia, la bambina pietradelloscandalo/vittimasacrificale "usata" dalle Iene, il programma televisivo, per fare audience premendo sui tasti più ovvi dell'animo umano, la pietà e il dolore genitoriale. Per un riassunto della storia potete leggere qui. Ieri Nature ha tuonato di nuovo sulla vicenda con un editoriale (il primo articolo era di Allison Abbot), qui di seguito un riassunto (ragionato) per chi non legge l'inglese. (Per chi conosce la lingua consiglio vivamente una lettura)
CRONACA

Birra, un gusto da dipendenza

CRONACA - Bionda, fresca, spumosa, e... amara! Spesso la birra al primissimo assaggio - della vita - non ha un gusto così piacevole eppure man mano che ci abituiamo a berla sentiamo l'esigenza di gustarla sempre di più. Talvolta troppo. Pare la cosa più ovvia (per un neuroscienziato) eppure nessuno ancora era andato a controllare se il gusto della birra vada a stimolare il rilascio di dopamina, specie nel corpo striato, un nucleo del cervello. Questo meccanismo infatti, è associato alle dipendenze negli esseri umani (come quelle dalle droghe per esempio, o da certi comportamenti molto pericolosi). L'aumento dei livelli di dopamina infatti avviene in concomitanza alla sensazione di ricompensa percepita da un individuo, un meccanismo che porta ad associare uno stato di benessere a un comportamento portando l'individuo a ripeterlo (il comportamento). Questo va bene con i comportamenti effettivamente benefici per il soggetto, per esempio quelli associati alla riproduzione, ma diventa nocivo per quei comportamenti che pur essendo dannosi (l'abuso di alcol e droghe, per esempio) provocano una forte sensazione di appagamento. Stranamente per quel che riguarda la birra, gli scienziati avevano dimostrato che anche solo vederla o sentirne l'odore scatena nel cervello quella cascata di eventi biochimici che porta all'innalzamento della dopamina, ma nessuno aveva controllato se il sapore provocasse la stessa reazione. Detto fatto, David Kareken e colleghi dell'Università dell'Indiana hanno colmato questa lacuna e hanno testato 49 soggetti con livelli differenti nell'assunzione abituale di birra, dai "social drinker" a persone fortemente dipendenti
CRONACA

Crediti formativi per le bufale scientifiche: una lettera di protesta

Giampalo Giuliani, sedicente previsore di terremoti, è stato invitato a tenere una conferenza negli spazi del Comune di Frascati. Non solo è scandaloso che un venditore di olio di serpente qual'è Giuliani, che non ha mai dato prova scientifica alcuna delle sue teorie pseudioscientifiche, venga invitato a spese pubbliche a tenere una conferenza pubblica sull'aria fritta (ma su un tema estremamente sensibile nel nostro sismico Paese) ma la conferenza a quanto pare varrà alcuni crediti agli studenti che vorranno frequentarla.
CULTURA

Buon anniversario Yuri!

CULTURA - Era il 12 aprile 1961 e Yuri Gagarin era il primo uomo ad aver appena compiuto un'intera orbita attorno alla Terra. 52 anni dopo noi festeggiamo l'anniversario con una canzone (un grazie all'amico Mattia...)
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