AMBIENTE

Uno spazio per parlare di inquinamento, biodiversità, politiche ambientali e molto altro.

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Terreni che scompaiono

AMBIENTE - Sepolti dall’asfalto e dal cemento per costruire strade, case e industrie. È questo il destino, sempre più frequente, dei terreni agricoli o vergini. A dirlo è l’ultimo rapporto Ispra sul consumo di suolo in Italia. Solo negli ultimi 5 anni sono stati consumati 8 metri quadri al secondo. Per dare un’idea più concreta, è come se ogni 5 mesi venisse cementificata una superficie pari a quella della città di Napoli e ogni anno sparisse una superficie pari alle città di Milano e Firenze messe insieme. Dal 1956 al 2010, il consumo del suolo è passato da 8.000 kmq a più di 20.500 kmq. Una crescita che non può essere spiegata solo con la crescita demografica: se, infatti, nel 1956 andavano persi 170 mq per abitanti, nel 2010 sono più di 340 mq. Tra le regioni più cementificate, in testa c’è la Lombardia, seguita dal Veneto e dalla Puglia. Nel complesso sono ben 15 le regioni che oltrepassano abbondantemente il 5% di suolo asfaltato o cementificato
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Plastica: e se la mettessimo tra i rifiuti tossici?

AMBIENTE - Produciamo e gettiamo plastica in quantità mostruose e se non ne teniamo sotto controllo lo smaltimento, finiremo per distruggere i nostri ecosistemi. Inserire questo materiale tra i rifiuti tossici potrebbe non solo prevenirne un ulteriore accumulo nell’ambiente e garantire un ripristino degli habitat contaminati, ma anche stimolare la ricerca verso nuovi polimeri più sicuri: è questa la riflessione di un team di esperti di ecologia guidato dalla University of California Davis alla luce delle cifre su consumi e inquinamento da materiali plastici degli ultimi anni, appena pubblicata sulla rivista Nature. I dati riportati nello studio sono in effetti allarmanti e si prevede che entro il 2050 accumuleremo una quantità di plastica così grande (le stime parlano di 33 miliardi di tonnellate) che i camion per contenerla, se posti in fila, farebbero 800 volte il giro del Pianeta. Solo l’anno scorso abbiamo prodotto a livello globale 280 milioni di tonnellate di materiali plastici e di questi meno della metà sono stati raccolti in discariche o riciclati.
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Obama e la politica degli hamburger

AMBIENTE - Quando, nel 1937, Richard e Maurice McDonald, fondarono il primo ristorante McDonald's a San Bernardino, in California, non potevano certo immaginare quello che sarebbe successo. Anno dopo anno, l’idea del fast food conquistò gli Stati Uniti e via via l’intero pianeta. Oggi l’intuizione di Richard e Maurice si è trasformata in un impero economico. McDonald conta più di 30mila punti vendita in tutto il mondo (13mila negli Stati Uniti), quasi mezzo milione di dipendenti e serve 48 milioni di clienti al giorno. Assieme a McDonald's, altri marchi come Wendy’s, Burger King, Kentucky Fried Chicken e Jack in the Box si sono diffusi a partire dagli States, con migliaia di punti vendita e miliardi su miliardi di incassi. Il fast food che va a braccetto con l'industria della carne, rappresenta più che mai un modello di consumo che fa soldi e allo stesso tempo mette in ginocchio l’intero pianeta. Chissà se Obama, che anche nell’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione ha dichiarato di voler guidare la lotta ai cambiamenti climatici, lo considera uno tra i settori chiave da rivoluzionare
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Impianti industriali a rischio

AMBIENTE - Impreparati all’emergenza. In Italia sono più di 1.100 gli impianti industriali, dai petrolchimici alle raffinerie, che in caso di incidente o di malfunzionamento possono provocare incendi, nubi tossiche, contaminazioni dei suoli e delle acque, interessando i territori di 739 comuni. Di questi solo il 29% sono potenzialmente preparati ad affrontare un’eventuale emergenza. È quanto emerge dall’ultimo rapporto di Legambiente “Ecosistema rischio 2012”, che ha sondato il livello di preparazione delle amministrazioni comunali nella gestione del rischio antropico. Attraverso un questionario dettagliato, inviato ai 739 comuni interessati, Legambiente ha...
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Tira aria di CFC

AMBIENTE - Su Science, due ricerche complementari sulla circolazione atmosferica e oceanica nell'emisfero sud suggeriscono che conviene prevenire l’inquinamento invece di curarlo. Le fisiche dell’atmosfera Sukyoung Lee e Steven Feldstein (se la prima è una donna vale il femminile…) della Penn State University confermano che il buco dell’ozono, creato dai clorofluorocarburi nella stratosfera sopra l’Antartide, raffredda la troposfera sottostante e sposta i venti verso il polo Sud, come previsto dalla teoria. Hanno seguito quattro correnti di venti occidentali (westerlies, poi detti ponentoni) prevalenti d’inverno e registrato un netto aumento della loro frequenza e intensità fra il 1979 e il 2008. Stimano che l’aumento vada attribuito per circa due terzi al "buco” che s’allarga in primavera e per un terzo al riscaldamento globale fra i tropici
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Investimenti in crisi nelle rinnovabili

AMBIENTE - Tempi di crisi, anche per le energie rinnovabili. Nel 2012 gli investimenti a livello mondiale sono diminuiti dell'11% passando dal record 2011 di 302 miliardi a 268,7 miliardi di dollari. Secondo lo studio realizzato da Bloomberg New Energy Finance sono stati soprattutto i tagli agli incentivi, decisi praticamente da tutti i Paesi più sviluppati, e le incertezze normative a causare le maggiori flessioni
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Obama e la sfida dei trasporti

AMBIENTE - “Risponderemo alla minaccia del cambiamento climatico, sapendo che un fallimento significherebbe tradire i nostri figli e le generazioni future”. Sono passati quasi due mesi da quando Obama ha pronunciato queste parole, era il discorso per la rielezione alla Casa Bianca. Il secondo mandato potrebbe essere finalmente favorevole al presidente americano per far partire la tanto attesa green revolution anche se è proprio di questi giorni la richiesta di dimissioni del suo segretario per l'energia, Steve Chu. In ogni caso, non dovendo più competere per un’altra elezione, Obama potrebbe non tenere più conto dei finanziamenti e dei voti delle lobby contrarie alla causa ambientalista e potrebbe essere più libero di prendere decisioni strategiche, affiancando così l’Europa nella lotta globale ai cambiamenti climatici. La frase "the best is yet to come" (Il meglio deve ancora venire) fa ben sperare ma a questo punto serve davvero una rivoluzione politica e culturale per fare degli Stati Uniti una nazione attenta alla salvaguardia dell’ambiente e che, secondo il primo cittadino americano, dovrebbe addirittura guidare a livello mondiale la lotta al climate change.
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Trifoglio rosa per tutti

Sunto di chiacchiere con amici apicoltori, apidologi e chimici sulla peer-review, a cura dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, delle ricerche sui “pericoli” per le api di clothianidin, imidacloprid, thiamethoxam, sulla difesa di Federchimica-Agrofarma e un appello. Anzi due.
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Soluzioni drastiche per gatti assassini?

AMBIENTE - Grazioso batuffolo di pelo in casa, spietato assassino fuori. È il gatto e tocca farsene una ragione: perché se al singolo proprietario il topino o il passerotto depositati sullo zerbino sembrano solo un'occasionale dimostrazione dell'abilità venatoria del felino di casa, la realtà è che, nel complesso, il tasso di predazione esercitato dai gatti sulla fauna selvatica è decisamente importante. Gli ultimi dati vengono dagli Stati Uniti e sembrano descrivere una vera ecatombe: secondo le stime pubblicate pochi giorni fa su Nature Communications, ogni anno negli Usa i gatti...
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