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Speciale trapianti: xenotrapianti

SPECIALI - (Questo articolo fa parte dello "Speciale trapianti") Per un attimo agli inizi degli anni Novanta la possibilità di trapianti d'organi provenienti da animali è sembrata realistica, ma le paure più grandi che allora, come oggi, ci ostacolano sono per lo più immunologiche: come poter trapiantare un organo di un animale senza incappare nel rigetto iperacuto (che avviene a poche ore di distanza dall'intervento e causa la perdita dell'organo) e come risolvere il rischio da parte del ricevente umano di contrarre infezioni virali di derivazione animale, quei virus che facendo il cosiddetto salto di specie, in linea teorica possono colpire il paziente rendendo inutile l'intervento e anche diffondersi ad altre persone. Gli studi che sono stati condotti in questi anni si sono focalizzati sui primati non umani e sui maiali, ma, anche se i primati sono molto più simili all'uomo e le speranze di riuscita potrebbero risultare maggiori, non è questa la via che si sta seguendo: “Le uniche tre specie che garantirebbero un cuore a un individuo di una certa taglia – afferma Emanuele Cozzi, responsabile dell'Unità Operativa di Immunologia dei trapianti dell'Ospedale di Padova e direttore scientifico del Consorzio per la Ricerca sul Trapianto di organi, tessuti, cellule e medicina rigenerativa (CORIT) – sono lo scimpanzè, l'orangutan e il gorilla, che, oltre ad essere difficili da gestire dal punto di vista della stabulazione, sono tutte in via di estinzione e quindi protette. I maiali da allevamento convenzionale, invece, vengono generalmente sacrificati per l'alimentazione umana quando pesano 120-150 chili e quindi, scegliendoli per lo xenotrapianto, non si presenterebbe alcun problema di misura

Speciale trapianti: fabbriche di organi artificiali

SPECIALI - (Questo articolo fa parte dello "speciale trapianti") Quando un organo viene trapiantato non gode di lunga vita. In generale si stima che appena il 50% dei pazienti che sono stati sottoposti ad un trapianto mantengono le funzionalità dell'organo dopo quindici-vent'anni anni. A questo va aggiunto che l'età media dei donatori si è alzata notevolmente e quindi gli organi disponibili, sempre difficili da reperire in numero sufficiente, molto spesso non sono più giovanissimi. Questi alcuni dei motivi per i quali la ricerca e la sperimentazione clinica si stanno muovendo verso strade alternative. Per esempio i mini-organi artificiali che però secondo Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti, non soddisfano ancora.“È chiaro che nel momento in cui ci sarà un micro rene artificiale che funzionerà bene e garantirà anche tutte le funzioni endocrine del rene naturale, allora potrà esserci un futuro" ma questo biettivo è ancora lontano. "Invece, il discorso è diverso per il cuore, perché ha un'unica funzione relativamente semplice ed infatti questo dispositivo è già in uso”. Si chiama VAD (Ventricular assist device) di terza generazione ed è una mini pompa in materiale biocompatibile, molto simile per aspetto ad una pila stilo, che va impiantata all'apice del ventricolo malfunzionante e che viene collegata all'esterno con un cavo. Servono poi batterie, caricatore e un computer dal quale poter monitorare il funzionamento del dispositivo. A differenza del cuore naturale trapiantato, questo mini cuore potrebbe potenzialmente funzionare all'infinito perché la parte attiva, che lavora stando sospesa in un campo magnetico in modo da eliminare l'attrito, non si usura. In Italia è stato impiantato per la prima volta dall'equipe del dottor Ettore Vitali all'Istituto Clinico Humanitas.

Speciale trapianti: lo stato dell’arte

SPECIALI - Di organi, di tessuti, di cellule. Possiamo superare i limiti biologici con organi artificiali e animali, “pile” per far battere il cuore, fegati e occhi in vitro o cuori rigenerati grazie alle staminali? Oggi in Europa 12 persone moriranno nell'attesa di un organo. È questo il numero che riguarda le morti giornaliere dovute alla mancanza di organi disponibili che è stato segnalato sull'ultimo rapporto annuale mondiale sui trapianti presentato a Strasburgo. In totale in questo momento sono 56.000 le persone in lista d'attesa in tutta Europa per ricevere un organo, solo in Italia 9.221. E anche se il nostro Paese è considerato tra i primi posti in fatto di trapianto d'organo con all'attivo 2.572 interventi nel 2011, di cui 170 da donatore vivente, non basta. Nel 2010 in Italia sono morte aspettando 511 persone in lista: 159 attendevano un rene, 195 un fegato, 98 necessitavano di un cuore nuovo e 59 desideravano polmoni funzionanti

Sulle spalle dei giganti

CRONACA - A cavallo tra sociologia e bibliometria, la ricerca quantitativa e qualitativa su come, perché e con quali effetti...

Grugnisci e ti dirò chi sei

CRONACA - I lemuri sono in grado di riconoscere le altre specie di primati dai loro grugniti nasali. Lo ha scoperto un team di ricercatori dell'Università di Torino. Marco Gamba, Oliver Friard e Cristina Giacoma hanno dimostrato che la risonanza nel tratto nasale nelle vocalizzazioni dei lemuri svolge un ruolo centrale nel caratterizzare i segnali che i singoli individui si scambiano tra gli alberi delle foreste. Le particolari proprietà acustiche di questi segnali consentono ai lemuri di riconoscere quale sia la specie dell’emittente. Il fenomeno è simile a ciò che accade nell’uomo: la risonanza della voce umana nel condotto vocale ci permette, infatti, di riconoscere l’emittente. Per capire come ciò avvenga i tre ricercatori hanno utilizzato alcune metodiche che vengono normalmente usate per studiare le voci umane e le hanno applicate a tre specie di lemuri del Madagascar: il lemure fulvo, il lemure dal ventre rosso e il lemure macaco

Dai cristalli ai terremoti

Su Nature, il fisico Stefano Zapperi, del CNR-IENI a Milano, e sei colleghi di varie discipline e paesi pubblicano una ricerca per metà sperimentale e per metà matematico-teorica, che rivela un legame inaspettato tra forze lente e veloci catastrofi, intese in senso topologico.

Il verde in città

AMBIENTE - Un giardinetto per far giocare i bambini, un parco per il jogging serale o per leggere un buon...

Equilibrio instabile – il terremoto attraverso gli occhi dei disabili mentali

SALUTE - In Emilia il terremoto ha lasciato tracce profonde non solo nel territorio, ma anche nelle menti delle persone e ancora oggi la paura di nuove scosse accompagna la vita quotidiana di molti. Come reagisce al trauma del terremoto chi è già provato da disabilità mentale? Ne abbiamo parlato con Marta Puviani, responsabile della comunità di psichiatrici gravi “La Fattoria”, in occasione della Giornata Mondiale sulla Salute Mentale e di Màt, Settimana della Salute Mentale in provincia di Modena dal 21 al 28 ottobre. La sua comunità, a seguito del sisma, ha dovuto abbandonare la casa in campagna in cui risiedeva per trasferirsi in un albergo accanto all’autostrada.

LIBRI – I fabbricanti di uomini

LIBRI - Giusto due anni fa, di questi tempi, Robert Edwards vinceva il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina “per lo sviluppo della fecondazione in vitro”. Idealmente, Edwards potrebbe essere il punto di approdo – come sembra suggerire anche Carlo Flamigni nella prefazione – della storia che viene raccontata da Dario De Santis nel suo libro d'esordio I fabbricanti di uomini - Storia delle prime fecondazioni artificiali sul genere umano, edito da Pendragon. Di formazione filosofo e storico della scienza, De Santis collabora con il Dipartimento di Filosofia dell'Università di Bologna ed è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Psicologia della Università di Milano-Bicocca.
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