Biologo e giornalista scientifico, lavora come ecologo all'Università degli Studi di Milano, dove studia il comportamento animale. Scrive di animali, natura ed evoluzione anche su Le Scienze e Focus D&R. Dal 2008, è caporedattore di Pikaia - portale dell'evoluzione
Per vivere bene, i pika (Ochotona princeps), piccoli mammiferi strettamente imparentati con conigli e lepri, non chiedono molto. Un rifugio sicuro per ripararsi dai predatori, i rapaci, qualcosa da sgranocchiare e dell'aria fresca da respirare.
La ricostruzione delle relazioni filogenetiche tra specie, e in particolare quelle tra gruppi tassonomici di rango elevato, è di fondamentale importanza per la comprensione della storia evolutiva degli organismi viventi.
L'utilizzo di strumenti per la caccia non è un'esclusiva prerogativa umana: sono noti ormai da anni diversi esempi tra le scimmie antropomorfe, come l'utilizzo di vere e proprie lance negli scimpanzé a caccia di altri piccoli primati, e anche tra gli uccelli, come il caso eclatante di alcuni aironi che pescano i pesci attirandoli con pezzi di pane (video).
I koala (Phascolarctos cinereus) sono, letteralmente, animali eccezionali: non solo rappresentano l'unico esponente vivente della famiglia dei marsupiali Phascolarctidae nonché la sola specie di vertebrati che si nutre quasi esclusivamente di foglie di eucalipto (Genere Eucalyptus), ma è notizia di questi giorni che possiedono anche un organo specifico, unico al mondo, con cui producono i suoni.
Sebbene sia stata per lungo tempo considerata un'eccezione, la poliandria, il sistema sessuale per cui una femmina si accoppia con più maschi, sembra invece essere piuttosto diffusa tra i vertebrati, relegando la monogamia (sessuale, non sociale) al ruolo di comprimaria.
Dopo il recente sequenziamento dell'intero genoma della balenottera minore, la rivista Nature Communication ha pubblicato i risultati di quello del primo cetaceo di acqua dolce: si tratta del baji (Lipotes vexillifer), o delfino bianco dello Yangtze, specie che ha lottato per decenni contro le invasive pratiche umane che hanno fortemente interessato il fiume cinese, uno dei più inquinati al mondo, ma che è ritenuta estinta dal 2006 (la IUCN la identifica come possibly extinct). I quattro individui da cui è stato prelevato il DNA erano pertanto conservati in diversi laboratori asiatici.
Il DNA degli organismi che ogni secondo viene disperso in enormi quantità nell'ambiente, attraverso diverse modalità (ad esempio, la perdita di cellule e tessuti oppure la morte), non va affatto perduto. Esistono infatti alcuni microrganismi che non solo lo utilizzano a scopo alimentare, ma che sono anche in grado di riciclarlo nella sua funzione primaria, ovvero produrre diversità e variabilità genetica.