Andrea Romano

Andrea Romano

Biologo e giornalista scientifico, lavora come ecologo all'Università degli Studi di Milano, dove studia il comportamento animale. Scrive di animali, natura ed evoluzione anche su Le Scienze e Focus D&R. Dal 2008, è caporedattore di Pikaia - portale dell'evoluzione
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Strumenti anche per i gorilla

Diversamente dagli scimpanzé, che sono noti maneggiare diversi tipi di strumenti, di vario materiale e in contesti molto differenti (cacciare altre scimmie, schiacciare noci, scavare in cerca di radici), i gorilla in stato naturale non sono quasi mai stati osservati utilizzare utensili in maniera sistematica.
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Il nonno dei grandi felini

Quello dei panterini (Sottofamiglia Pantherinae) è il gruppo tassonomico che include tutti i felidi di grandi dimensioni, quali il leone (Panthera leo), la tigre (Panthera tigris), il giaguaro (Panthera onca), il leopardo (Panthera pardus), il leopardo delle nevi (Panthera uncia) e le due specie di leopardo nebuloso (Genere Neofelis).
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La corsa alle nuove specie continua

Quante specie esistono al mondo? La risposta a questa che potrebbe sembrare una semplice domanda è in realtà davvero complessa. Anzi, nella pratica, non esiste una risposta univoca. A tal proposito, basti pensare che l'incertezza su questo aspetto è tale che fino a qualche anno fa le stime delle specie biologiche presenti sul nostro pianeta variavano da tre a cento milioni.
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Una vita in volo

Duecento giorni ininterrotti di volo senza mai posarsi, nemmeno per dormire: ecco la vita migratoria del rondone maggiore (Tachymarptis melba), che trascorre l’intero periodo non riproduttivo senza mai toccare terra. Questa è la straordinaria scoperta di un gruppo di ricercatori svizzeri, guidati da Felix Liechti della Stazione Ornitologica Svizzera di Sempach.
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Cuculi in abito da rapace

Nell'immaginario collettivo, il cuculo (Cuculus canorus) ha la fama dell'animale ingannatore, che grazie a diversi escamotage riesce a deporre le proprie uova nei nidi altrui, lasciando poi l'incombenza delle cure parentali dei propri piccoli ai genitori adottivi. Questa strategia riproduttiva è nota come parassitismo di cova e non riguarda solo il cuculo, ma questo uccello è particolarmente noto in quanto è stato in grado di parassitare i nidi di svariate specie con caratteristiche differenti.
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La speciazione vista dal genoma

Delle tante sfide ancora aperte in biologia evoluzionistica, tra le più importanti, sia dal punto di vista teorico che empirico, c'è certamente la comprensione delle modalità mediante cui il genoma delle specie si modifica nel processo di separazione da un antenato comune.
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Alla scoperta della riproduzione suicida nei mammiferi

CRONACA - Dura la vita per i maschi appartenenti ad alcune specie di Dasyuridae, una famiglia di marsupiali diffusa in Australia, Nuova Guinea e Sudamerica: trascorrono, infatti, la quasi totalità del loro ciclo vitale da individui sessualmente immaturi e, non appena hanno la possibilità di riprodursi, muoiono di stenti subito dopo l'accoppiamento. In queste specie, infatti, circa il 90% dei maschi rimane senza vita immediatamente dopo l'atto sessuale, mentre il restante 10% muore nei giorni successivi. In generale, solo i più fortunati riescono ad accoppiarsi con più di una femmina nell'arco di pochi giorni, mentre nessuno è in grado di affrontare due diverse stagioni riproduttive. La causa che determina la morte è proprio il lungo e debilitante accoppiamento, che in alcune specie può durare fino a 14 ore ininterrotte. Al termine della copula, infatti, il decesso sopraggiunge a causa del collasso del sistema immunitario, determinato dalla presenza nel sangue di concentrazioni estremamente elevate degli ormoni dello stress, a loro volta dovute alla soppressione del meccanismo che ne regola i livelli in circolo. Insomma, un collasso fisiologico dovuto ad una strategia riproduttiva molto singolare, paragonabile al suicidio
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Peni e predatori

Con i predatori nei paraggi, il pene si allunga. No, non si tratta di una commedia hollywoodiana, ma di un divertente caso di adattamento osservato in un pesciolino caraibico. Il protagonista di questa vicenda è la gambusia delle Bahamas (Gambusia hubbsi), specie d'acqua dolce, le cui dimensioni dei genitali maschili variano al variare della presenza di predatori.
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A volte ritornano

Solo pochi giorni fa descrivevamo con soddisfazione il ritorno dei grandi mammiferi predatori negli Stati Uniti e il crescente consenso verso una pacifica convivenza con essi da parte delle popolazioni locali (Il ritorno dei predatori). Oggi, le buone notizie vengono invece da un rapporto internazionale redatto da BirdLife International, l'European Bird Census Council (EBCC) e la Zoological Society di Londra (ZSL), che riporta l'attenzione sulla situazione della fauna selvatica europea.
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