Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.
ricerca

La fabbrica della vita (inorganica)

FUTURO - La vita, tutta quella che conosciamo, ha qualcosa in comune. È l'atomo del carbonio: tutte le molecole organiche ne hanno almeno uno nella loro struttura. Dunque il carbonio è il mattone fondamentale della vita (consiglio anche di leggere una breve rassegna sulle definizioni scientifiche di vita fatta da Carl Sagan): quest'atomo unisce sia la capacità di legarsi con altri atomi (a seconda della forma in cui si presenta può legarsi con 4, 3 o 2 altri atomi) sia la facilità di spezzare questi legami (dunque non forma molecole troppo stabili, in grado di cambiare forma e interagire con altre molecole). Questa sua vivacità l'ha reso il "collante" più in voga nel mondo organico, tanto che non si trovano molecole organiche che fondino la loro biochimica su un altro atomo. In teoria sarebbe possibile sostituire il carbonio col silicio, spiegano gli scienziati, ma le molecole risultanti sarebbe estremamente stabili e quindi incapaci di compiere tutte quelle interazioni necessarie per la vita. Gli scienziati da anni si lambiccano il cervello: potrebbero davvero esistere forme di vita non basate sul carbonio? Se sì, bisogna spingersi fino a qualche pianeta lontano o magari sono già qui sulla nostra Terra che vivono accanto a noi e non le abbiamo mai notate?
ricerca

AIDS: giocando si impara

SALUTE - Si impara e talvolta persino si da una mano alla conoscenza scientifica. Di Foldit avevamo parlato qui e qui. Sembra proprio che il gioco partecipativo stia dando i suoi primi (e importanti) frutti. Uno dei problemi che hanno a lungo impegnato i biochimici è quello di determinare l'esatta struttura molecolare di certi enzimi importanti per il metabolismo del virus dell'AIDS. Conoscendo la loro struttura sarebbe pssibile intervenire per disattivarli. In particolare gli scienziati si sono cimentati su una famiglia di proteasi retrovirali di un virus molto simile a quello che causa l'AIDS (il Mason-Pfizer Monkey Virus, che colpisce le scimmie). Per quasi dieci anni gli scienziati hanno cercato di determinarne la struttura esatta, arrivando solo ad approssimazioni. In tre settimane un manipolo di giocatori (in gran parte senza fomazione scientifica), che sono stati citati anche come autori (insieme a Firas Khatib, primo autore che ha lanciato l'idea) nel paper pubblicato su Nature Structural & Molecular Biology, hanno risolto il problema
CRONACA

Annuncio NASA (con Lucasfilm)

FUTURO - Cosa bolle in pentola questa volta? La NASA ha annunciato una conferenza stampa straordinaria per questa sera alle dieci (cioè alle 11 di mattina in California dove si terrà, precisamente all'auditoriom Syverston a Moffet Field - per coloro che si trovassero a passare di là). L'annuncio avrà a che fare con la missione Kepler, il cui scopo principe è andare a scovare pianeti delle dimensioni della Terra (che potrebbero ospitare la vita) nelle zone "Goldilocks" (si proprio "Riccioli d'oro") intorno alle stelle. Vige il massimo riserbo, tutto embargato. Quello che desta stupore (e curiosità) è che alla conferenza sono stati invitati dei rappresentanti della Lucasfilm (si quella di George Lucas, papà di Guerre Stellari). 1+1 farà 2?
SALUTE

Spongebob fa male

SALUTE - Chissà se anche Pippa Pig ha lo stesso effeto, mia figlia la adora. Fatto sta che un gruppo di ricercatori dell'Università della Virgina ha osservato che bastano 9 minuti di Spongebob (celebre cartone animato sulla vita di una spugna - dal disegno io all'inizio credevo fosse un pezzo di hemmental - che vive sotto il mare e fa un sacco di cose senza senso) rimbambisce i bambini di 4 anni (guarda caso l'età di mia figlia). Angeline Liliard e colleghi naturalmente non si sono espressi cosi, ma il succo è quello: pochi minuti di cartone animato ad alta frequnza di immagini (scene molto veloci, cambi rapidi )... - come Spongebob appunto - peggiorano drasticamente la funzione esecutiva a pochi minuti dalla visione
AMBIENTE

Squali di lago

AMBIENTE - Che ci fa uno squalo in un lago del Kirghizistan? o meglio che ci faceva, dato che si parla di reperti fossili risalenti a ben 230 milioni di anni fa (medio triassico), ritovati dal team di Jan Fischer, paleontologo del Geologisches Instutut della Technische Universität Bergakademie di Friburgo in Germania, nel lago di Madygen nel sudovest del paese. Lo scienziato ha trovato le impronte delle capsule ovariche e i denti fossili di tre specie diverse di squalo (mai osservate prima) e grazie all'analisi isotopica dello smalto dei denti ha potuto stabilire che al tempo in cui i piccoli di squalo erano vivi, nuotavano e si nutrivano in acqua dolce. Quella osservata da Fischer è una vera e propria nursery, un metodo per allevare i figli che gli squali moderni usano ancora. Il territorio viene infatti frammentato in maniera precisa: una parte viene usata dagli animali adulti per cacciare e vivere, un'altra parte per deporvi le uova (in genere in acque basse con vegetazione rigogliosa, dove i piccoli una volta nati - vengono subito lasciati a se stessi - possono nutrirsi della fauna di piccoli crostacei e di piccoli invertebrati e allo stesso tempo essere al riparo da altri predatori). Gli squali moderni per deporre le uova in genere si "fidelizzano" sempre a una stessa area, dove ritornano in ogni stagione riproduttiva. Fischer e colleghi ipotizzano che le tre specie di squalo chirghise facessero lo stesso.
COSTUME E SOCIETÀ

Orgasmo femminile e altri prodotti di scarto

COSTUME E SOCIETÀ - Alla fine il paper pubblicato su Animal Behaviour dice poco più di quanto si sapeva già, ma è un'occasione ghiotta per parlare una volta di più di orgasmo femminile e del dibattito che infuria sulle basi evolutive di questo fenomeno. Andiamo per ordine. Il paper finlandese sostiene di aver trovato dati genetici che non supportano la "byproduct theory" (più o meno la "teoria del prodotto secondario"- pazientate un po' la spiego sotto). In poche parole Brendan Zietsch e Pekka Santtila hanno fatto compilare a migliaia di coppie di gemelli (fraterni o identici) e di fratelli (le coppie potevano essere dello stesso sesso o di sesso opposto), raccogliendo dati - soggettivi, sottolineo - sui loro orgasmi
SALUTE

Come gli ormoni controllano la lunghezza delle dita

SALUTE - Guardate le vostre mani: l'anulare è più lungo o più corto dell'indice? Se già non lo sapete, statisticamente le donne hanno l'indice più lungo, mentre è vero il contrario per gli uomini. Questa non è una novità. Ora però un team di ricercatori dell'Istituto Medico Howard Hughes in Florida ha monitorato nel dettaglio come la lunghezza (assoluta e relativa fra anulare e indice) delle dita viene regolata dagli ormoni sessuali.
AMBIENTE

Greenjobs

AMBIENTE - "Lavori "verdi". Quanti e quali sono i mestieri che hanno a che fare con la ricerca sull'ambiente in Italia? Parte oggi una nuova rubrica di OggiScienza che da voce a chi questi mestieri li fa, per conoscere la ricerca italiana sull'ambiente (e le sue applicazioni) "dal di dentro". Oggi Paolo Fedrigo ha intervistato Arturo Pucillo, previsore all'osservatorio meteo regionale del Friuli Venezia Giulia (link) . Buon ascolto
CRONACA

Occhi sul sistema solare

NOTIZIE - "Eyes on the Solar System" è la nuova piattaforma web intarattiva lanciata dalla NASA che offre una spettacolare visione del sistema solare dal punto di vista degli satelliti NASA sparsi qui e lì in orbita intorno al Sole. Il nuovo strumento (anche 3D, bastano un paio di occhialetti con le lenti colorate) è l'unico a usare i dati reali e continuamente aggiornati delle missioni NASA, e oltre a dare la visione corrente del Sistema Solare dal satellite, riesce anche a viggiare indietro nel tempoi ricostruendo i passaggi precedenti della missione
CRONACA

Una nuova specie nel piatto

NOTIZIE - I mercati popolari sono fonti preziosi di biodiversità, specie quelli del pesce. William White e colleghi, della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization di Hobart in Australia, in un mercato di Taiwan hanno trovato una nuova specie di squalo. Lo Squalus formosus (da Formosa, il vecchio nome di Taiwan), si aggiunge alla lista di specie trovate o ritrovate al mercato: una scimmia, una lucertola e un uccello creduto estinto. I tassonomi se ne vanno spesso a fare un giro al mercato per vedere cosa c'è di nuovo e infatti cosi hanno fatto White e colleghi, per "vedere se c'erano differenze notabili nel pescato degli squali rispetto ai decenni precedenti"
1 28 29 30 31 32 93
Page 30 of 93