Mi occupo di comunicazione scientifica legata principalmente a temi di conservazione della natura e attualmente collaboro in Tanzania con PAMS Foundation sviluppando un progetto dedicato all’uso della comunicazione per la promozione della coesistenza fra uomo a fauna selvatica.
Dopo il dottorato in Scienze ambientali, ho ho conseguito un master in comunicazione della scienza presso la SISSA di Trieste con una tesi sulla sensibilizzazione dei giovani alle tematiche scientifiche. Ho lavorato come educatore ambientale presso diverse aree protette. Successivamente mi sono interessata alla scrittura come mezzo per la divulgazione scientifica legata a temi naturalistici/conservazionistici. In quest’ambito sono stata collaboratrice e consulente presso musei scientifici, testate giornalistiche nazionali e internazionali, aree protette, case editrici scolastiche e Istituzioni trattando temi legati alla natura e alla sua tutela. Ho scritto diversi libri e guide per sensibilizzare e divulgare temi legati all’ambiente e la sua tutela: "L’anima Perduta delle Montagne" (Idea Montagna – 2019) e, con Filippo Zibordi, "Sulla Via dell’orso. Un racconto Trentino di uomini e natura" (Idea Montagna, 2016) e "Parco Adamello Brenta – Geopark" (PNAB – 2018).
Fidatevi del vostro naso! Ve lo suggeriscono caldamente i ricercatori del Howard Hughes Medical Institute guidati dalla dott. ssa Leslie Vosshall. Risulta infatti dall’articolo pubblicato su Science dal gruppo di scienziati che il nostro naso è in grado di distinguere almeno un trilione di differenti stimoli olfattivi.
I batteri si son fatti furbi, o meglio ancora più furbi. Forse li avevamo un po’ persi di vista, dando per scontato il loro funzionamento relativamente semplice, si viene a scoprire che hanno fatto del loro metabolismo un processo ingegnoso che sfrutta le caratteristiche ambientali, per consentire il massimo dell’agio.
A novembre 2013 la proposta di autorizzazione passa al Consiglio dei ministri dell’Ue: se approvato il Pioneer Tc1507, mais geneticamente modificato prodotto dalla multinazionale Pioneer, sarebbe il secondo organismo geneticamente modificato accettato dall’Unione Europea, dopo mon810 della Monsanto.
In uno scenario che sembrava unicamente drammatico, lo studio condotto dai ricercatori del UC Santa Barbara's National Center for Ecological Analysis and Synthesis apre uno spiraglio di possibilità nella gestione e interpretazione urbanistica.