Anna Sustersic

Anna Sustersic

Mi occupo di comunicazione scientifica legata principalmente a temi di conservazione della natura e attualmente collaboro in Tanzania con PAMS Foundation sviluppando un progetto dedicato all’uso della comunicazione per la promozione della coesistenza fra uomo a fauna selvatica. Dopo il dottorato in Scienze ambientali, ho ho conseguito un master in comunicazione della scienza presso la SISSA di Trieste con una tesi sulla sensibilizzazione dei giovani alle tematiche scientifiche. Ho lavorato come educatore ambientale presso diverse aree protette. Successivamente mi sono interessata alla scrittura come mezzo per la divulgazione scientifica legata a temi naturalistici/conservazionistici. In quest’ambito sono stata collaboratrice e consulente presso musei scientifici, testate giornalistiche nazionali e internazionali, aree protette, case editrici scolastiche e Istituzioni trattando temi legati alla natura e alla sua tutela. Ho scritto diversi libri e guide per sensibilizzare e divulgare temi legati all’ambiente e la sua tutela: "L’anima Perduta delle Montagne" (Idea Montagna – 2019) e, con Filippo Zibordi, "Sulla Via dell’orso. Un racconto Trentino di uomini e natura" (Idea Montagna, 2016) e "Parco Adamello Brenta – Geopark" (PNAB – 2018).
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Matematica verde

È proprio vero che in natura alla base di tutto c’è la matematica. Saper far di conto è fondamentale alla sopravvivenza tanto nella nostra vita di tutti i giorni, quanto in quella di altri organismi come suggerisce oggi uno studio sulla fisiologia delle piante.
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Fotoni di speranza

CRONACA - C’è un’italiana, Laura Nevola nel team dell’IRB di Barcellona fra gli autori dell’articolo pubblicato sulla rivista Angewandte Chemie come “very important paper”. E’ Laura Nevola, post doc del laboratorio “disegno, sintesi e struttura di peptidi e proteine” dell’ Istituto di Ricerche Biomediche di Barcellona. Si tratta di utilizzare la luce per controllare l’attività proteica. Attraverso un fascio luminoso sarebbe infatti possibile, secondo il team di scienziati guidati da Pau Gorostiza ed Ernest Giralt, inibire o evitare l’interazione proteica che permette il passaggio di sostanza attraverso la parete cellulare, l’endocitosi. Usare quindi la luce come una sorta di “bacchetta magica” per controllare i processi bilogici. Naturalmente il primo pensiero corre ai possibili studi applicativi di questa tecnica a partire dal dove il controllo dell’endocitosi cellulare potrebbe inibire la proliferazione di cellule alla base della malattia. O ancora la biologia dello sviluppo in cui l’endocitosi ha un ruolo fondamentale nella strutturazione e organizzazione cellulare. Con il fascio luminoso i processi cellulari potrebbero essere volontariamente stimolati o inibiti per favorire o bloccare processi di crescita cellulare
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Meditate gente…

La meditazione, praticata da millenni nell'oriente del mondo, sta oggi trovando spazio nel mondo occidentale con il patrocinio della scienza.
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Luce che cura

C’è chi passa due ore ogni giorno sotto la doccia per la costante sensazione di essere sporco, c’è chi non riesce ad allontanarsi da casa per il bisogno di chiudere ripetutamente la porta, c’è chi ha bisogno di scusarsi in continuazione, di sistemare le penne in maniera simmetrica o di dover rifare centinaia di volte il caffè alla macchinetta per il terrore che sia avvelenato.
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I cambiamenti portati dal clima

“Presenza di acque in zone solitamente asciutte”, “disastroso allagamento che interferisce con le attività umane”, “inondazione che copre il 10-15% dei terreni agricoli, interessa le abitazioni e interferisce con le attività socio economiche della popolazione”. Queste sono solo alcune delle definizioni fornite dai 50 stati interessati dalla recente indagine dell’OMS sui persistenti casi di alluvione che hanno interessato negli ultimi 10 anni l’Europa.
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Sull’importanza del dormir bene

Chi dorme poco non piglia pesci. Da oggi il detto suona così. E per continuare l’ormai lunghissima saga de “La nostra vita malsana” aggiungiamo un capitolo relativo al sonno: la luce artificiale, di cui facciamo abbondante abuso serale, influisce negativamente sui nostri ritmi circadiani più di qualsiasi sostanza.
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Vittime del proto-climate change

Alcuni dati: nel 1883 l’eruzione del vulcano Krakatoa, in Indonesia, sparse per il cielo 21 km cubici di materiale accompagnati dal boato più forte mai avvertito, che arrivò fino in Australia. Un’esplosione pari a quella di quattro bombe nucleari, seguita da terremoti e tsunami. Una catastrofe che costò la vita a 36000 persone.
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Stimoli per la mente

Avete mai fatto caso a quanto tempo vi serve per fare un calcolo a mente, a quante volte riuscite a dare la soluzione corretta o a quanta fatica si faccia a fare simili operazioni? Riuscire ad elaborare i dati necessari a un calcolo matematico a mente è una delle operazioni più complesse che possiamo affidare al nostro cervello e non sempre la soluzione arriva corretta ... quando arriva. Prestazione migliorabili? Secondo Roi Cohen Kadosh dell’Università di Oxford sembrerebbe proprio di si.
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Traffic

OGGISCIENZA TV - A seguire quello di droga e armi, il commercio illegale di animali, o di parti di essi, è diventato oggi un giro d'affari miliardario.
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I primi rifugiati del Climate Change

Il pronostico parla chiaro: entro il 2017 l’intera comunità di Newtok, sulla costa ovest dell’Alaska, potrebbe essere letteralmente spazzata via dalla superficie della terra. Questa è la dura previsione riportata nell’Alaska Baseline Erosion Assessment, ovvero il report che valuta lo stato dell’arte e traccia una stima delle emergenze e dei danni generati dal riscaldamento globale nello stato dell’Alaska, a cura dell’US Army Corps of Engineers.
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