Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.
AMBIENTE

Riciclo per pattinatori

AMBIENTE - L'isola di rifiuti del Pacifico (Great Pacific Garbage Patch) non ha nulla di positivo. È un enorme accentramento di spazzatura galleggiante (prodotta dall'uomo) trasportata dalle correnti in un area estesa del Nord Pacifico, composta per la gran parte da materiali plastici, non biodegradabili e quindi destinati a star là fino a che semmai non affonderanno (e nemmeno questa è una buona prospettiva). Oltre a essere oggettivamente orribile è molto dannosa soprattutto perché i pezzettini più piccoli in cui le correnti trasformano quelli che erano oggetti di discrete dimensioni, vengono ingeriti da pesci, molluschi e crostacei, finendo per ostruire loro vasi sanguigni e/o apparato digerente. In tutto questo sfacelo però c'è almeno un animale a cui l'isola (che non è un isola, ma un ammasso informe) sembra giovare: gli insetti pattinatori marini. Si tratta di sole cinque specie di Gerridi del genere Halobates, in pratica gli unici insetti a vivere in mare aperto. Questi singolari animali passano la loro vita scivolare sul filo dell'acqua (e grazie a una sorta sdi giubbotto di salvataggio, fatto da una fitta copertura di peli sul corpo riescono ad affrontare onde e tempeste) mangiando plancton. Secondo una ricerca di prossima pubblicazione si Biology Letters questi animali hanno scoperto un modo per sfruttare la spazzatura galleggiante del Nord Pacifico: ci attaccano le uova (e stanno sviluppando un serio attaccamento a questo ambiente)
CRONACA

Tutto quello che avreste voluto chiedere sul cervello

CULTURA - È stato lanciato ieri un nuovo sito dagli intenti ambiziosi. Si chiama Brainfacts.org, è finanziato con 1,53 milioni di dollari (sul periodo si sei anni) e raccoglierà le informazioni più importanti (e più accertate) provenienti dagli istituti leader della ricerca sul cervello (sia sulla ricerca di base nelle neuroscienze, sia sulle patologie che interessano il sistema nervoso). Il sito è rivolto non ad altri scienziati ma a genitori, studenti, educatori e, non ultimi, policymaker. Questa la mission dichiarata sul sito: Un sito no-profit che offre informazione accurata e risorse per gli educatori per sostenere la sempre crescentre fascinazione del pubblico verso "le meraviglie del cervello e della mente" e per aiutare a smontare i "neuromiti". I tre partner finaziatori non sono da poco: le fondazioni Gatsby e Kavli e la Society for Neuroscience.
CRONACA

Il giro del mondo della superluna

CRONACA - La Luna è vicina e per la precisione ha raggiunto il perigeo la notte fra il 5 e il 6 maggio. Il nostro satellite si è avvicinato fino a una distanza inferiore a 357.000 chilometri (contro l'abituale media di 370.000 chilometri), con la conseguenza di apparire molto grande. Un evento normale - di perigei lunari ne avvengono parecchi durante l'anno - e previsto, reso però spettacolare dalla coincidenza con la fase di Luna piena (cosa che accade circa una volta all'anno). Risultato: in media la Luna è apparsa il 14% più grande del solito. Qui trovate un approfondimento. Il bello della rete è che quando poi succedono cose spettacolari nel cielo, le si può monitorare da tutto il mondo. Su Flickr in poche ore sono spuntate centinaia di foto della superluna, da ogni angolo del globo. Ve ne proponiamo una selezione. Il bello della rete è che quando poi succedono cose spettacolari nel cielo, le si può monitorare da tutto il mondo. Su Flickr in poche sono spuntate centinaia di foto della superluna, da ogni angolo del globo. Ve ne proponiamo una selezione.
CRONACA

Ötzi: le tracce di sangue più antico

CRONACA - È grazie all'uomo di Similaun che oggi abbiamo un campione del sangue umano più antico che si conosca. Gli scienziati hanno infatti stabilito definitivamente che sulle ferite di Iceman sono presenti globuli rossi fossili, anche se si credeva che datà l'età del reperto (circa 5000 anni) non si potessero trovare prove dirette di sangue. E invece grazie a una tecnica d'avanguardia i globuli rossi si sono persino potuti visualizzare. La tecnica consiste nel muovere una punta di metallo (del diametro di pochi atomi) sopra il reperto. L'accurato monitoraggio dei movimenti della punta ha restituito un'immagine tridimensionale degli eritrociti di Iceman (che ricordiamo è stato probabilmente ucciso con un colpo di freccia alle spalle, e potrebbe essere morto dissanguato). Marek Janko e Robert Stark, dell'Università Ludwig-Maximilians di Monaco, e Albert Zink, dell'Istituto per le mummie e l'Iceman di Bolzano hanno pubblicato i risultati su Interface (una rivista della Royal Society, l'articolo è disponibile in open-access qui)
CRONACA

L’efficacia misurata (della pubblicità)

SALUTE - Non è semplice misurare quanto uno spot pubblicitario sia davvero efficace. Fra i vari metodi gli esperti del campo usano focus-group, questionari, sondaggi. Nell'ultima edizione online della rivista Psychological Science c'è uno studio che testa la possibilità di usare a questo scopo le visualizzazioni cerebrali. Emily Falk, dell'Università del Michigan, e Matthew Lieberman dell'Università della California di Los Angeles hanno messo alla prova l'efficacia di uno spot che invitava i fumatori a rivolgersi al numero verde del National Cancer Institute americano che offre un servizio di sostegno ai cittadini per smettere di fumare. Emily Falk, dell'Università del Michigan, e Matthew Liebman dell'Università della California di Los Angeles hanno messo alla prova l'efficacia di uno spot che invitava i fumatori a rivolgersi al numero verde del National Cancer Institute ch eoffre un servizio che aiuta i cittadini a smettere di fumare. Lo studio si basa sull'ipotesi che nella corteccia prefrontale mediale umana ci siano cellule che si attivano specifcamente quando si riflette su se stessi e sul valore che qualcosa ha in relazione con il sè. Gli autori si aspettavano che di fronte a uno spot pubblicitario questi neuroni si attivassero in maniera più o meno accentuata e hanno cercato di misurare questa attivazione.
CRONACA

Avanti e indietro nell’evoluzione

CRONACA - Un singolare esperiemento sui meccanismi dell'evoluzione è stato presentato lo scorso 15 aprile ad Altlanta alla Astrobiology Science Conference della NASA. Eric Gaucher e Betül Arslan della Georgia Tech University hanno riportato indietro nel tempo un gene del DNA dell'Escherichia coli, noto batterio, chiamato EF-Tu. In lavori precedenti Gaucher aveva desritto nel dettaglio come doveva essere fatto il gene 500 milioni di anni fa (nel lavoro originale il ricercatore aveva messo a confronto le sequenze di molti batteri moderni compiendo poi un ragionamento a ritroso).
CRONACA

Geni pigmei

CRONACA - Uno studio su PLos Genetics ha isolato alcuni geni che provocherebbero la bassa statura dei pigmei e ha osservato segni di selezione naturale su questi geni, avanzando ipotesi che le pressioni selettive che potrebbero aver portato queste popolazioni ad avere una statura media molto bassa siano collegate alla riproduzione e al sistema immunitario. Sarah Tishkoff dell'Università della Pennsylvania e colleghi hanno condotto uno studio di associazione genome-wide coinvolgendo le popolazioni di pigmei dell'Africa occidentale in Cameroon. I ricercatori hanno identificato alcuni geni come buoni candidati per la bassa statura sul cromosoma 3, in particolare due, DOCK3 e CISH. CISH in particolare è un gene che è anche associato alla sucettibilità alle malattie infettive. Secondo i ricercatori è plausibile che l'ambiente in cui vivono i pigmei abbia selezionato varianti genetiche in grado di garantire un sistema immunitario molto robusto
CRONACA

L’istamina della metamorfosi

CRONACA - L'istamina non è solo la molecola del maledetto raffreddore da fieno, è anche un neurotrasmettitore, con un ruolo importante nella regolazione del sonno, nella memoria e nel rilascio dei succhi gastrici. e ora si scopre importante anche nei cicli vitali del riccio di mare violetto (Strongylocentrus purpuratus). Il riccio di mare violetto è un echinoderma, animale piuttosto semplice, vien da dire, con un ciclo di vita piuttosto complesso, che prevede due stadi in cui l'organismo ha abitudini e forme radicalmente diverse. Sottoforma di larva se ne vaga libero e bello per il mare in cerca di un luogo dove prendere fissa dimora. Dopo circa 5 settimane di vagabondaggio, appena l'ambiente gli offre segnali positivi il piccolo riccio-non-acora-riccio si adagia in un luogo accogliente e muta radicalmente, perdendo le strutture che gli permettono di nuotare e facendo emergere quelle che lo radicano al substrato
CRONACA

Pancini splendenti

CRONACA - C'è una specie di squalo molto piccolo (Squaliolus aliae) che ha la singolare caratteristica (oltre aquella di essere lungo solo 22 cm) di avere un ventre che balugina nel buio. Una ricerca condotta da Julien Claes dell'Università Cattolica di Louvain e colleghi hanno dimostrato che questa caratteristica ha una funzione squisitamente mimetica e ne hanno tracciato le origini evolutive. La pelle del ventre del pesce è coperta da "fotofori" (cellule con pigmento fosforescente) che emettono luce e che visti dal basso nascondo la vista del pesce (facendolo confondere con lo scintillio delle onde sovrastanti). Questo confonde i predatori. Per dimostrare che è proprio questa la funzione di queste cellule con il pigmento fosforescente i ricercatori hannoe esaminato in vitro la rezione di queste cellule ad alcuni ormoni in grado di "accenderle" e di "spegnerle" e ne hanno confrontato il comportamento con quanto noto su un altro squalo (lo squalo lanterna) che come il primo ha cellule fosforescenti sulla pancia
CRONACA

Minatori di asteroidi

CRONACA - Planetary Resources, Inc. non esce da un film di fantascienza. È un'azienda americana che ha l'ambizione di portare le ricerce minerarie fuori dal nostro Pianeta. E questo pomeriggio alle 18.30 italiane (10.30 PDT) farà un annuncio che si potrà seguire in live streaming qui, con cui intende chiarire al pubblico le sue strategie per il futuro. Qualche anticipazione la si può leggere in questo blog. L'azienda foramata da molti ex-NASA (ingegneri, planetologi e un astronauta), sembra seria. Il primo passo dovrebbe essere quello di mandare in orbita dei satelliti che individuino gli asteroidi papabili, il secondo quello di avvicinarsi agli asteroidi non per iniziare subito l'attività mineraria, ma per raccogliere piuttosto i materiali volatili emessi dagli asteroidi, l'acqua per esempio. Questo allo scopo di accumulare delle riserve da tenere nello spazio per la stazione spaziale e le eventuali missioni di esplorazione umana dello spazio. Solo la terza fase prevederebbe di iniziare effettivamente gli scavi (e una quarta di EVENTUALMENTE trarre profitto dagli stessi)
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