Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.
PODCAST

MrPod – Amianto mai più?

MRPOD - Qualche settimana fa i media hanno catalizzato l’attenzione del pubblico sulla “sentenza Eternit”: i proprietari dell’azienda che con le sue attività ha minato, e continuerà a farlo per anni, la salute di migliaia di persone, lavoratori e cittadini sono stati condannati in primo appello a 16 anni di reclusione. Dunque una nuova sentenza sull’amianto, la sostanza killer (usata per il diffusissimo cemento-amianto) di cui sono noti gli effetti cancerogeni (mortali) fin dall’inizio degli Anni sessanta. Abbiamo chiesto un commento sulla sentenza a Fulvio Aurora, segretario dell’associazione Italiana Esposti Amianto, che ci ha formito anche qualche numero sulla presenza di questa sostanza tossica nel nostro Paese, un problema tutt’altro che risolto.
CRONACA

A ogni temperatura la sua forma

CRONACA - Che alla base della percezione della temperatura sulla pelle ci fossero le proteine distribuite sulla superficie dei recettori termici della pelle, cellule nervose specifiche, si sapeva già. Quello che di nuovo aggiunge uno studio pubblicato sul Journal of Biological Chemistry è che le proteine che vanno a costituire i canali ionici della membrana nucleare di queste cellule possono assemblarsi in modo diverso e ciascuna forma corrisponde a una specifica temperatura. Finora gli scienziati si sono basati sull'assunto che dato che esistono solo quattro geni che codificano quattro proteine per...
SALUTE

La faccia buona della psoriasi

SALUTE - è una malattia autoimmune che provoca lesioni dolorose sulla pelle e prurito. Ma, dimostra un nuovo studio, le persone che ne sono affette hanno una maggior possibilità di essere portatori di geni che proteggono l'organismo dai effetti dell'HIV-1. Le persone che nel loro DNA hanno i geni HIV-1 controller (cosi li hanno chiamati gli scienziati) e sono stati contagiati dal virus, mantengono l'infezione a livelli molto bassi e non sviluppano sintomi evidenti della malattia. Uno studio pubblicato su PLoS Genetics ha mostrato che le persone affette da psoriasi hanno una probabilità più alta di avere questi geni rispetto alla popolazione non affetta dalla malattia autoimmune. Gli studi di genetica evolutiva hanno messo in evidenza il delicato equilibrio fra le varianti genetiche che favoriscono il controllo di certe infezioni e la possibilità che queste varianti scatenino una risposta autoimmune. Questi geni legati alla psoriasi e alla protezione contro l'HIV-1 ne sono un esempio, che spiega anche il motivo della sopravvivenza nella popolazione di geni potenzialmente nocivi.
CRONACA

L’inventario dell’acqua

CRONACA - Vista dallo spazio la Terra è il "Pianeta blu", una splendido zaffiro incastonato nel Sistema Solare. È l'acqua degli oceani a dargli quest'aspetto, ma nonostante le apparenze, nel complesso della massa del nostro Pianeta, questa sostanza è meno di quanto ci si aspetta. Ma quant'è esattamente? E soprattutto c'è sempre stata? È arrivata, come sostengono alcune teorie, con antichissimi impatti di comete e asteroidi o si è formata insieme al pianeta? Quanta ne abbiamo persa nel corso della storia? Rispondere a tutte queste domande è cruciale anche per comprende le dinamiche del nostro clima. Ci hanno provato a farlo un gruppo di ricercatori del Museo di storia Natuarle della Danimarca e della Stanford University, che hanno appena pubblicato i loro risultati su PNAS.
CRONACA

Sommelier “supertaster”

CRONACA - Uno studio pubblicato sull'American Journal of Enology and Viticulture ha messo in relazione le abilità gustative di esperti di vino (sommelier, viticoltori, ecc.) e non esperti, trovando differenze sostanziali nelle capacità gustative fra i due gruppi. John Hayes, agronomo della Penn State University, USA, e Gary Pickering, psicologio della Brock University, in Canada, hanno misurato la sensibilità a un composto chimico comunemente chiamato PROP (6-n-propylthiouracil) che viene usato negli esperimenti sul gusto per testare la capacità nel percepire l'amaro. Le osservazioni infatti dimostrano che che alcune persone percepiscono il PROP molto spiccatamente mentre per altri è compretamente insapore. I soggetti testati da Hayes e Pickering sono stati divisi fra esperti e non esperti. I risultati delle osservazioni mostrano come gli esperti siano più sensibili all'amaro, in media, dei non esperti. Dunque secondo gli autori esisterebbe una differenza a livello fisiologico fra gli esperti di vino e i non esperti
CRONACA

Un bosone tira l’altro

CRONACA - Ieri i fisici del Fermilab hanno annunciato i risultati di due nuove (e indipendenti) misure di precisione sul bosone W. La notizia è importante perché ha conseguenze sull'altro bosone, il ricercato n.1 della fisica contemporanea, l'"Higgs", la particella teorizzata e ancora mai osservata che ci potrebbe raccontare l'origine del nostro Universo, proprio quel bosone per cui è stato costruito LHC. Per cercare il bosone di Higgs gli scienziati di tutto il mondo stanno praticando due strade: quella della misuazioni dirette alla ricerca della particella e quelle "di precisione" indirette, e cioè su altre particelle (già osservate) che potrebbero essere influenzate dall'esistenza dell'Higgs. Le due misurazioni rese pubbliche ieri alla conferenza INFN a La Thuile in Val D'Aosta ricadono nella seconda categoria. Sono il risultato di anni di lavoro di due progetti indipendenti (CDF e DZero). Le due misurazioni stimano che la massa del bosone W si trovi a 80375 +/- 19 MeV/c2 (CDF) e 80375 +/-23 MeV/c2 (DZero). La combinazione delle due misurazioni, insieme ad altre osservazioni precedenti di Tevatron, producono un dato medio di 80387 +/- 17 MeV/c2, con una precisione dello 0,02 percento, mai raggiunta prima
PODCAST

MrPod – La pennetta per leggere il genoma

MRPOD - Nuova puntata del nostro podcast. Pochi giorni fa la Oxford Nanopore Technologies ha dichiarato di aver creato un dispositivo non più grande di una pennnetta USB in grado di analizzare velocemente e a costi contenuti il DNA di un individuo. A soli dieci anni dal primo sequenziamento dell'intero genoma umano ormai il giorno in cui ognuno di noi potrà conoscere i segreti del proprio DNA (se lo volesse) è vicino. Francesca Petrera ne parla con Elia Stupka, codirettore del Centro di medicina traslazionale e bioinformatica del San Raffaele di Milano.
CULTURA

Evolution!

ARTE, MUSICA E SPETTACOLI - Segnalo questo bel video che Tyler Rhodes, artista visuale e animatore, ha creato insieme a dei bambini delle elementari. Rhodes voleva un'animazione che suggerisse il processo non-lineare dietro all'evoluzione delle specie. Per questo motivo ha coinvolto un gruppo di bambini delle elementari e ha chiesto loro di partecipare a un gioco: i bambini facevano dei disegni basati su un disegno originale. La biodiversità risultatnte dal disegno originale competeva, facendo soipravvivere il più adatto e via così. Rhodes poi da tutto il processo e da tutti i dsegni dei bimbi ha confezionato il video qui sopra. Buona visione! (Sul sito di Rohodes trovate i dettagli della "lavorazione")
POLITICA

Elsevier ritira il supporto al Research Works Act

POLITICA - Il boicottaggio deve aver funzionato. Andiamo per ordine. Cos'è il Research Works Act? un nuovo pezzettino di legge proposto negli Stati Uniti lo scorso dicembre e che in soldoni impedisce la pubblicazione open access delle ricerche finanziate con i soldi pubblici americani. Non stupisce scoprire che tale proposta di legge sia invisa a molti anche perché per esempio di fatto annulla la politica open access dei National Institutes of Health, che prevede che la ricerca pagata con i soldi ricavati dalle tasse sia liberamente accessibile online. Per molti si tratta di un vero attacco al proliferare delle riviste open access (sullo stampo di PLoS, per fare un esempio)
CRONACA

Uova rinnovabili

SALUTE - Se c'è una cosa che una donna sa bene è che nasce con un numero fissato (per così dire scritto nel DNA) di cellule uovo nelle ovaie: ognuna ha il suo gruzzoletto e una volta esaurito la festa è finita (e inizia la menopausa). E se non fosse così definitivo? Uno studio, freschissimo di pubblicazione su Nature Medicine, è probabilmente destinato a sollevare un bel polverone, visto che mette seriamente in dubbio questa nozione accettata universalmente. Già qualche anno fa, nel 2004 sempre su Nature, lo stesso team aveva scatenato un putiferio dimostrando che nelle ovaia di topi femmina adulti si trovano celleule staminali in grado di dar vita a nuove cellule uovo
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