Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.
Secondo una ricerca del Pieta Research di Edinburgo le maree provocate dal nostro satellite potrebbero aver contribuito alla nascita della vita sulla Terra
Lo stile notturno della vita di certi mammiferi inverte la normale struttura dei cromosomi: questa è la sorprendente scoperta fatta in contemporanea da due gruppi di ricerca dell' Istituto di Genetica e Biologia cellulare e molecolare di Illkirch, in Francia, e dell'Università Ludwig-Maximilians di Monaco
Doris Bachtrog, genetista dell'Università di Berkeley, in California studia l'evoluzione del cromosoma sessuale femminile e avanza nuove ipotesi sui vantaggi della riproduzione sessuata
Un gruppo di matematici dell'Università Friedrich Schiller di Jena, in Germania, dimostra che la nostra attività onirica potrebbe iniziare prima di quanto si è creduto fino ad oggi
Una ricerca internazionale pubblicata sulla rivista Science ha analizzato il ruolo del ferropericlasio, una miscela di minarali presente nel mantello terrestre inferiore, nel determinare la velocità di trasmissione delle onde sismiche per comprendere meglio lo spostamento delle piattaforme tettoniche e i fenomeni sismici ad esse collegati.
Un piccolo fiore potrebbe risolvere due problemi in un sol colpo: smaltire gli escrementi prodotti negli allevamenti industriali e produrre biodiesel pulito.
La lenticchia d'acqua prospera sugli escrementi animali e secondo la ricerca condotta da Jay Cheng, ingegnere biologico dell'Università di Stato del North Carolina, produce una quantità di amidi per acro molto superiore a quella del mais, fino a cinque volte di più. Secondo gli scienziati potrebbe perciò essere una valida soluzione per la produzione industriale di etanolo.