L'era glaciale è iniziata nel 1934, si apprende dal sito Critica scientifica sotto la penna di un eroe del neo-creazionismo italiano, eppure i media tacciono. Da oggi non più.
Nel suo ultimo libro, Il cervello autistico, Temple Grandin spera che un giorno ogni sintomo dell’autismo sarà spiegato “stringa di Dna per stringa di Dna”. Nuove ricerche provano già a farlo “base di Dna per base di Dna”.
Su AgiEnergia, la custode ha scoperto che non deve rinunciare alla Rolls. Le sue emissioni di gas serra forse non hanno un effetto serra, il tepore di fine secolo era probabilmente dovuto ai cicli solari.
Un'iniziativa della precedente Ministra per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca sta per rendere ridondante metà del personale che dal 2015 trasforma il posto di lavoro in impresa turistico-scientifica.
Il 31 maggio scorso veniva chiesto un parere sul prodotto, per ora solo finanziario, della Lawrenceville Plasma Physics (Ellepipi) dal lettore Robo, il cui interesse per le energie alternative fa intuire che dirige un apposito fondo di investimento.
Un anno fa, usciva il Third Party Report sul test svolto con l’E-cat nel dicembre 2012 e nel marzo 2013. Alle perplessità di allora, le mail scambiate dagli autori ne aggiungono molte altre.
Da lato svedese, nel gennaio 2011 inizia la storia dell’Energy catalyzer a nichel-idrogeno detto e-cat, inventato dal prof. Sergio Focardi e “dall’ingegnere chimico” Andrea Rossi. Riassunto di un romanzo fiume.
Grazie alla legge sulla libertà d'informazione, dietro semplice richiesta (motivata), in Svezia gli enti pubblici consegnano ai giornalisti i documenti relativi al proprio lavoro. Così è successo per il reportage di Marcus Hansson su Andrea Rossi e l'E-cat, in onda questa settimana sulla radio nazionale svedese.
Il lettore Leopoldo auspica per due colleghi di Radio24 un castigo corporale. Il Parco è contrario. Provvede oggi ad informare la cittadinanza e il governo sulla "... della Defkalion" per evitare che il lettore, l'audience di Radio24, il popolo della rete e alcuni ministri imbocchino le vie di fatto.
Grazie alle interrogazioni parlamentari di questi ultimi anni, sono in arrivo fondi pubblici per lo sviluppo di reattori nucleari made in Italy. Alle aziende produttrici ne serviranno altri insieme a personale con una formazione specifica, impartita da una prestigiosa Scuola internazionale.