Valentina Murelli

Valentina Murelli

Giornalista scientifica, science writer, editor freelance
CULTURA

L’aria buona dell’Ultima cena

ARTE, MUSICA E SPETTACOLI - C'è un'oasi pulita nella nuvola nera di smog che avvolge la città di Milano. Sta nel refettorio della chiesa di Santa Maria delle Grazie, la "casa" dell'Ultima cena, uno dei dipinti più famosi di Leonardo da Vinci. Rispetto all'esterno il livello di polveri sottili nel refettorio è decisamente più basso: meno 94% per il particolato un po' più grossolano (PM2,5-10) e meno 88% per quello più fine (PM2,5). Insomma, i milanesi purtroppo continueranno a tossire e ad ammalarsi, ma almeno il Cenacolo non corre il rischio di venire danneggiato dall'inquinamento
COSTUME E SOCIETÀ

Riscrivere Darwin? L’uomo venuto dal nulla…

COSTUME E SOCIETÀ - Prima liceo, ore 9, lezione di scienze. Davide Sassi, il prof, sta parlando di evoluzione, mentre Andrea, in fondo alla classe, sbuffa: "Prof, ma queste cose non sono superate? A me risulta che secondo le ultime scoperte sul DNA l'uomo non sia imparentato con alcun ominide preesistente. È scritto nel nostro libro di storia". Sassi non crede alle sue orecchie, sicuramente Andrea ha capito male. Ci scommette una pizza. Perde. Già, perché il libro in questione, Atlante di storia. Dalla preistoria alle Idi di marzo, di Paolo Di Sacco (Le Monnier Scuola, 2010), nel capitolo dedicato alla comparsa dell'uomo moderno dice esattamente questo: che "homo sapiens sapiens (sic! Con buona pace del fatto che secondo la nomenclatura binomiale l'iniziale di genere va maiuscola e che la dicitura "sapiens sapiens" non è più usata dagli esperti da tempo) non aveva alcun legame genetico con i precedenti ominidi" e che "non ha punti genetici di contatto neppure con le specie umane meno antiche"
CULTURA

The dark side of the sun

ARTE, MUSICA E SPETTACOLI - Fossi in voi, se ne avessi la possibilità questa sera andrei a Milano a vedere The dark side of the sun. No, i Tokyo Hotel qui non c'entrano: parliamo di un film documentario, già vincitore della menzione speciale Enel Cuore al Festival internazionale del cinema di Roma e questa sera in concorso al Filmmaker Festival. Perché lo segnaliamo? Be', non vi è bastato il trailer? Comunque, per chi non si accontenta, ecco qualche dettaglio in più e qualche commento del regista, Carlo Hintermann
SALUTE

Studiare i cromosomi fetali senza buchi: sul mercato Usa il primo test

SALUTE - Ci siamo. Dopo anni di annunci inseguiti da smentite, è arrivato sul mercato il primo test non invasivo per la diagnosi prenatale di anomalie cromosomiche su sangue materno. O almeno così lo presenta la ditta produttrice. A guardar bene, il test qualche carattere sperimentale ce l'ha ancora e il mercato è per ora ristretto soltanto a una ventina di grandi città degli Stati Uniti, ma non importa: un traguardo è stato tagliato e a questo punto la concorrenza farà il resto, accelerando ricerca e risultati. Il test in questione, della californiana Sequenom, si chiama MaterniT21 e promette di rilevaregià dalle 10 settimane di gravidanza un'eventuale trisomia 21 del feto (la presenza di tre cromosomi 21, uno in più del normale: una condizione che causa sindrome di Down) a partire da un semplice prelievo di sangue materno. Oltre agli entusiasmi, però, non mancano perplessità sull'applicazione e la diffusione di questo tipo di test
ESTERI

Berlusconi e l’open access alla Falling Walls Conference

ESTERI - Che le prime parole di apertura della Falling Walls Conference di Berlino, l'evento che celebra l'anniversario della caduta del muro raccogliendo un bel gruppo di pensatori eccellenti di tutto il mondo (scienziati, economisti, esperti di scienze politiche e sociali) a discutere dei prossimi muri da abbattere, sarebbero state dedicate all'Italia devo dire che no, non me l'aspettavo. Peccato che non ci siamo meritati una menzione speciale per qualche merito scientifico o di ricerca. Quando ieri sera Sebastian Turner, della Falling Walls Foundation, ha preso il microfono, è stato per annunciare anzitutto che «Berlusconi si è dimesso. A volte le crisi portano anche qualcosa di buono». Applausi in sala.
CRONACA

Più in forma più a lungo, senza le cellule anti-tumore?

SALUTE - La vita, si sa, è spesso questione di compromessi, e non solo nei rapporti familiari o di lavoro. Anzi, i compromessi iniziano proprio dalla biologia e così può accadere che un tipo particolare di cellule - o meglio cellule che si trovano in una particolare condizione, adatta a ostacolare i tumori - si rivelino responsabili di alcuni fastidiosi fenomeni legati all'invecchiamento, come la perdita di tessuto muscolare e di tessuto grasso o la comparsa di cataratta. Le cellule in questione sono chiamate senescenti e a indicare un loro ruolo nel processo di invecchiamento è uno studio - svolto sui topolini, meglio dichiararlo subito - appena pubblicato su "Nature" da ricercatori del Mayo Clinic College of Medicine e dell'Università di Groningen. Che sono anche riusciti a regalare ai loro topolini qualche mese extra di giovinezza grazie a un ingegnoso sistema in grado di uccidere le cellule senescenti
OGGISCIENZA TV

OggiScienza TV – Tutte le farfalle, dal Portogallo alla Finlandia

Dove vive esattamente Phengaris nausithous, graziosa farfallina color caffellatte, con le ali punteggiate da macchie nere bordate di bianco? E Aglais urticae, con le sue ali dai bordi viola su fondo arancione? Per saperlo, oggi si può consultare l'Atlante di distribuzione delle farfalle europee, appena pubblicato da un gruppo di ricercatori tedeschi. Per saperne di più, abbiamo chiesto a uno dei curatori dell'atlante, Josef Settele, come stanno le farfalle d'Europa e a un entomologo italiano, Emilio Balletto, come stanno quelle di casa nostra....
SALUTE

Staminali, immunità e sclerosi multipla

SALUTE - Per malattie complesse e sfuggenti come la sclerosi multipla, si sa, è difficile - per non dire impossibile - trovare d'un botto la soluzione miracolosa, il magic bullet che risolve tutto. Quello che si può fare è continuare imperterriti con la ricerca, accumulando un passo alla volta conoscenze utili per cercare di mettere a punto nuove terapie, che magari non saranno LA CURA definitiva, ma armi in più nell'arsenale del medico e a fianco dei pazienti. Va in questa direzione il lavoro sulle cellule staminali mesenchimali, staminali adulte presenti in differenti tessuti (midollo osseo, sangue del cordone ombelicale, grasso ecc.) e capaci di differenziarsi in vari tipi di cellule, portato avanti da alcuni anni da un gruppo di ricerca guidato dal neurologo Antonio Uccelli, dell'Università di Genova. Uccelli e colleghi hanno appena pubblicato su Pnas uno studio che conferma, per la prima volta in vivo su un modello animale, il ruolo di queste cellule nella modulazione dell'attività del sistema immunitario, illustrando in dettaglio i meccanismi di questa interazione. Il risultato rappresenta un ulteriore sostegno teorico per una sperimentazione internazionale sull'impiego di staminali mesenchimali nella sclerosi multipla che partirà nel 2012, proprio sotto la supervisione di Uccelli
CRONACA

CRACK-IT: un cervello globale per il benessere delle cavie

CRONACA - Ridurre l'uso delle cavie da laboratorio in ambito biotecnologico e biomedico, sostituire il più possibile i vertebrati (ratti, topi, conigli, cani) con invertebrati (il classico moscerino della frutta Drosophila melanogaster o il nematode Caenorhabditis elegans) e, quando non si può proprio farne a meno, garantire agli animali il massimo benessere possibile. Sono gli obiettivi dell'organizzazione britannica indipendente NC3Rs, National Centre for the Replacement, Refinement and Reduction of Animals in Research. Che ora, per raggiungerli, dispone di uno strumento in più: CRACK-IT, un po' bando per ricercatori, un po' piattaforma collaborativa online in cui condividere idee e progetti su una delle tre R
CRONACA

Australopithecus sediba: parente sicuro, antenato chissà…

CRONACA - È una vecchia (e pessima) abitudine, quella di gridare alla rivoluzione ogni volta che irrompe sulla scena, ormai del resto piuttosto affollata, un nuovo fossile di ominide. È successo anche questa volta con Australopithecus sediba, scoperto tre anni fa in Sudafrica e presentato in gran dettaglio la settimana scorsa su Science. Neanche il tempo per un'occhiata alla suggestiva copertina della rivista, con quella piccola mano che pare delicatamente appoggiata sul foglio, che in giro è stato subito un pop up frenetico di titoli a effetto sull'anello mancante tra l'uomo e il suo antenato Lucy e sulla necessità di riscrivere la storia dell'evoluzione umana. Eppure, in queste cose bisogna andarci con i piedi di piombo: la scoperta è importante, non c'è dubbio, ma al di là di quanto propone l'autore della scoperta, sulla posizione precisa di Au sediba nel groviglio di ominidi che calpestavano il suolo africano due milioni di anni fa non è stata ancora detta l'ultima parola. Né dirla sarà poi tanto facile
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