Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.
CRONACA

A suon di cromatofori

CRONACA - Sapete che cosa sono le macchie di colore che ballonzolano al suono della musica dei Cypress Hill qui sopra? Cromatofori sulla pelle della seppia (qui in particolare di Loligo pelalei). Il video impazza in rete, ma se non vi piace il rap potete provare con una versione più classica, come questa:
COSTUME E SOCIETÀ

La memoria del progetto Manhattan (e un po’ di turismo)

COSTUME E SOCIETÀ - Il congresso degli Stati Uniti ha preso la decisione storica di trasformare i luoghi del progetto Manhattan (Los Alamos, Oak ridge, Hanford) in parchi nazionali (nel senso americano e non quello nostrano), nel senso che saranno restaurati e resi visitabili dai turisti. In realtà negli ultimi anni alcuni edifici storici erano già stati presi in cura da storici e archeologi. Nella lista recente si trovano i reattori di Oak Ridge e di Hanford e la casa di Robert Oppenheimer a Los Alamos. Il progetto Manhattan culminò...
CRONACA

Un gambero ci seppellirà tutti

CRONACA - Si dice che, accada quel che accada fra le le specie che più probabilmente sopravviveranno a qualsiasi sconvolgiomento dell'ecosistema, ci saranno certo le inossidabili blatte, ma agli astici qualcuno ci aveva pensato? Uno studio dell'Università di Londra Queen Mary, pubblicato su PLoS One dimostra che questi animali sono davvero pieni di risorse, che li rendono condidati alla sopravvivenza estrema. A quanto pare , per esmepio, Una specie che vive nel lago Naivasha in Kenya quando il livello dell'acqua si abbassa troppo e non è più possibile trovare cibo sott'acqua se ne esce e si nutre sulla terraferma. Come testominiano Jonathan Grey e colleghi l'animale può mangiare sia specie vegetali acquatiche che terrestri e questo avrebbe implicazioni pesanti sulla loro possibile introduzione in altri luoghi per l'allevamento (inutile dire che gli astici sono molto buoni da mangiare)
CRONACA

Carnivoro o vegetariano: com’era il nostro antenato?

CRONACA - Prima c'era un antenato essenzialmente onnivoro. Dopo si sono differenziate due discendenze, una carnivora e un'altra vegetaria. La seconda ha avuto meno successo e si è estinta. Questo quello che a grandi linee si legge in un paper pubblicato ieri 8 agosto su Nature. In pricipio c'era l'australopiteco (vissuto da 4 a 2 milioni di anni fa), da cui si sono differenziate due linee evolutive, homo (noi) e parantropo (estinto un milione d'anni fa). L'ipotesi più accreditata al momento è che parantropo si è estinto perché aveva una dieta troppo specializzata per affrontare i cambiamenti climatici avvenuti nel periodo della sua scomparsa, mentre homo variava di più e per questo è sopravvissuto. Lo studio di Vincent Balter dell'Università di Lione offre ora una visione alternativa.
CRONACA

Lo stile parigino secondo il software

CRONACA - Un gruppo di ricercatori della Canergie Mellon (CMU) e della Scuola normale superiore di Parigi ha messo a punto un sistema automatico basato sul data mining di grandi database di informazioni che riesce a isolare i "dettagli" visivi caratteristici di una città. Spiego meglio: cos'è che epr esempio rende così caratteristica e cosi facilmente riconoscibile Parigi, tanto che si può riconoscerla anche osservando scorci poco noti? Il sistema automatico sviluppato da Alexei Efros, professore alla CMU, e colleghi è in grado di fare una selezione degli elementi più caratteristici (balconi, porte, finestre con le sbarre tutto con una forma tipica) partendo da una gran mole di immagini e trovando le ricorrenze. Il gruppo di ricerca ha dato in pasto al software stati analizzati più di 250 milioni di dettagli visivi, partendo da 40.000 immagini tratte da Google Street View di Parigi, Londra, Barcellona e altre otto città
CRONACA

Continenti a zonzo

CRONACA - Dove starà l'Italia fra 100 milioni di anni? Forse più vicina al Polo Nord. Insieme alla gran parte delle altre terre emerse peraltro, a formare il nuovo supercontinente Amasia. Almeno secondo un nuovo studio fresco fresco di pubblicazione su Nature. 300 milioni di anni fa c'era Pangea, un supercontinente situato intorno all'equatore pian piano disgregato dalle spinte tettoniche. Che esista una deriva dei continenti è noto da parecchio tempo, e gli scienziati stimano che i cicli di superaggregazione e di disgregazione durino più o meno 500 milioni di anni. Non è però facile nè capire esattamente come erano disposte le terre in passato ne come lo saranno in futuro. Le ipotesi attuali sono principalmente due: quella dell'introversione (i continenti tornano verso la Pangea originale) e quella dell'estroversione, il supercontinente si forma dalla parte opposta a dove stava pangea. Secondo questo studio recente invece esiste una terza ipotesi, quella dell'ortoversione e cioè della formazione di un supercontinente in direzione perpendicolare alla linea che unisce le due altre ipotesi (verso l'artico, appunto).
CRONACA

Alla conquista di Marte: the story so far

CRONACA - Stamattina alle 6 e 32 (italiane) il rover Curiosity, l'ultima fatica della NASA in fatto di conquista del suolo marziano, è atterrata felicemente sulla superficie del Pianeta Rosso. Ha già mandato le prime immagini e si appresta a iniziare la sua missione di esplorazione. Tutt'altro che sola, visto che dagli anni '70 in poi l'essere umano (anzi praticamente solo la NASA) ha fatto atterrare diversi ordigni sul Pianeta Rosso. Facciamo dunque il punto dei più importanti successi e insuccessi da allora. 1960 (novembre): primo tentativo sovietico, lo Sputnik 22 viene lanciato per una missione di flyby. Doveva avvicinarsi al pianeta e rimandare le prime immagini ravvicinate ma ebbe vita breve e si disintegro già negli strati bassi dell'atmosfera terrestre INSUCCESSO 1971 (novembre): di nuovo i russi. Questa volta si avvicinano di più, ma Marte 2 si schianta sulla superficie del Pianeta Rosso. INSUCCESSO
SALUTE

La “maledizione della madre”

SALUTE - Nonostante sia femmina e sia capitata dalla parte "fortunata" della barricata, mi inquieta lo stesso. Le statistiche mostrano chiaramente che le donne vivono più a lungo degli uomini (e non solo fra gli esseri umani: si tratta di una tendenza diffusa nel regno animale). Un team anglo-australiano ha ora trovato dei meccanismi genetici che potrebbero spiegare il fenomeno. La cosa inquietante è che le mutazioni responsabili vengono trasmesse solo dalle madri e in più hanno effetto solo sui maschi. Gli scienziati l'han chiamata la "maledizione della madre". Caspita.
CRONACA

Un ruolo per le aree visive nei disturbi da panico

CRONACA - I disturbi da panico, come l'agorafobia, sono fobie complesse dove è difficile individuare una causa scatenante e ancor di più un preciso processo biologico scatenante. Nonostante ciò, di recente gli scienziati hanno ipotizzato un ruolo delle aree cerebrali visive, e uno studio appena pubblicato su Current Biology supporta questa idea, fornendo ipotesi sulle basi biologiche di questi disturbi. Hsin-Ho Yu dell'Università Monash a Victoria in Australia hanno monitorato la risposta elettrica dell'area prostriata nel cervello di scimmie ustitì, per capirne le funzioni nel dettaglio e hanno scoperto numerose cose. La prostriata è un'area ritenuta molto antica filogeneticamente, molto più semplice dal punto di vista istologico delle aree visive primarie per esempio. Yu e colleghi hanno osservato che i neuroni di questa area hanno campi recettivi grandi ma ben definiti e soprattutto rispondono molto velocemente agli stimoli esterni
CRONACA

Lievito volante

CRONACA - Saccharomyces cerevisiae è il lievito responsabile del processo di fermentazione del vino, della birra e del pane. Ed è anche uno degli organismi più studiati dalla scienza. Eppure della sua origine e di come vive e prolifera in natura si sa poco. Secondo una ricerca tutta italiana, un ruolo fondamentale nel ciclo vitale del lievito ce l'hanno le vespe. Irene Stefanini e Leonardo Dapporto dell'Università di Firenze hanno catturato esemplari di specie molto comuni di vespa e di ape in autunno, primavera ed estate (in inverno le vespe vanno in letargo), in siti sparsi nelle campagne di tutta Italia. Solo nello stomaco delle vespe (e non in quello delle api) hanno trovato ben 17 ceppi del lievito, molto diversi fra loro: alcuni erano simili a quelli che usiamo per far lievitare il pane, altri a quelli per la fermentazione della birra, altri a quelli del vino.
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