Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.
CRONACA

Universo 3D

NOTIZIE - I puntini rossi sono le galassie più lontane da noi, quelli viola quelle più vicine. Usando i dati di molti telescopi sparsi in entrambi gli emisferi gli astronomi hanno creato la mappia più completa ad ora disponibile dell'Universo, in tre dimensioni. 45.000 galassie fino alla distanza di 380 milioni di anni luce, questi i numeri della 2MASS Redshift Survey, che copre il 95% del cielo attorno a noi (il restante 5% è quello sul piano della nostra galassia, la Via Lattea, che con l'intensità delle luce delle stelle e l'opacità delle polveri comsmiche oscura la visione delle galassie retrostanti.
CRONACA

Fine delle trasmissioni, sul serio

NOTIZIE - Spirit, di nome e di fatto a questo punto. Kaputt. Ieri la NASA ha annunciato che basta, non ci saranno più tentativi di contatto con il rover marziano a partire dal 25 maggio prossimo. L’ultimo segno di vita Spirit l’ha dato il 22 marzo 2010. Poi più niente. Era danneggiato e non riusciva più a spostarsi e secondo gli scienziati questa inattività lo ha reso vulnerabile alle basse temperature dell’inverno marziano. I tecnici speravano si riprendesse all’arrivo della primavera, ma così non è stato
CRONACA

Il fico strangolatore

NOTIZIE - Che bello! Vabbè, non è proprio una notizia, di quelle del tipo è uscita una ricerca sulla rivista tal dei tali che dice che bla bla, ma ultimamente, almeno mi pare, la scienza sta diventando parecchio creativa e non riesco a non condividere con voi le piccole perle in cui mi imbatto. Qualche settimana fa vi parlavo del rap degli scienziati del clima, ora vi voglio mostrare questa chicca della animazione (credo fatta con lo stop-motion). Nel breve filmato qui sopra si spiega la singolare biologia del fico strangolatore (Ficus watkinsiana), che quando è solo un virgulto ha bisogno di luce (vive nella foresta pluviale australiana) e si piazza nella chioma della pianta-ospite, in genere un bell’alberone alto alto. Dato che però crescendo le sue necessità cambiano, da una richiesta di luce a una richiesta maggiore di acqua, pian piano il rampicante scende succhiando nel frattempo la linfa all’albero portante fino a ucciderlo quando tocca terra. Il risultato è una pianta cava, cresciuta intorno a un albero morto e sepolto.
CRONACA

Refusi nell’RNA

NOTIZIE - Hmmmm, di nuovo Science express che esce con una ricerca “potenzialmente” rivoluzionaria (ricordate i batteri all’arsenico?). Difficile dire se si tratti di un altro colossale granchio o di una pietra miliare nella biologia molecolare e per il momento la comunità scientifica rimane più io meno cauta (lo studio è stato pubblicato ieri, perciò è possibile che già da oggi si scatenino delle reazioni, stiamo a vedere). Sia come sia, Mingyao Li, Isabel Wang e colleghi della Scuola di Medicina dell’Università della Pennsylvania ritengono di aver trovato le prove che scardinano il “dogma centrale” della biologia molecolare. Il dogma dice che nel DNA sono contenute le istruzioni per costruire le proteine dell’organismo, queste istruzioni vengono tradotte dall’RNA e dai pezzetti di RNA si assemblano infine le proteine. Il luogo comune vorrebbe che la traduzione da DNA a RNA sia perfetta, senza errori, ma Li e Wang hanno osservato invece molti "refusi" nell’RNA (li hanno chiamati RDD, RNA-DNA differences). La cosa ulteriormente interessante che emerge nello studio è che gli errori osservati nell’RNA vengono mantenuti nelle proteine (cioè non vengono affatto corrette da qualche meccanismo per assomigliare di più al codice originario del DNA).
CRONACA

L’antenato della lucertola verme

NOTIZIE - Le "lucertole verme" (dette anche anfisbene) sono un gruppo di rettili privo di arti. Il loro corpo cioè assomiglia a quello dei serpenti. Questi rettili, si sono chiesti gli scienziati, discendono dai serpenti o sono lucertole che hanno perso le gambe? Ma soprattutto quali sono i passaggi evolutivi che hanno portato alla scomparsa degli arti? In realtà i dati biomolecolari fanno già sospettare una parentela più stretta con le lucertole e il nuovo studio pubblicato oggi su Nature supporta ulteriormente quest’ipotesi, fornendo però alcuni dettagli interessanti sul processo evolutivo che ha interessato il corpo del rettile. Joannes Muller, dell’Università Humboldt di Berlino, e collegi hanno analizzato a fondo l’anatomia di un fossile di 45 milioni di anni trovato nei depositi di Messel in Germania. Si tratta di una Cryptolacerta hassiaca, una piccola lucertola fossilizzata
CRONACA

Tutto in un tratto

NOTIZIE - È la prima cosa che fa un bambino quando gli diamo in mano un pennarello, il modo più semplice (escludendo la scrittura scrittura) che abbiamo di comunicare concetti in forma visiva usando una penna. Riconosciamo subito un viso o un paesaggio anche se è solo disegnato con un tratto di matita, eppure l’immagine è radicalmente diversa da quella che siamo abituati a vedere “dal vero”. Barry Chai, Li Fei-fei della Stanford University e colleghi hanno dimostrato che però nelle aree cerebrali chiave per il riconoscimento delle immagini non c’è una grossa differenza di attivazione quando si osserva una fotografia o un immagine disegnata a tratto, tanto che è possibile capire quale immagine un soggetto sta osservando (sia essa una foto o un disegno a tratto) solo guardando questo pattern di attività elettrica
CRONACA

Neuroscienze hard

NOTIZIE - Il primo pensiero è stato che solo una giornalista britannica poteva fare con una naturalezza invidiabile quello che avrebbe provocato non poco imbarazzo ad altri. Quel che si dice sacrificarsi nel nome della completezza di informazione (e della scienza): Kayt Sukel giornalista free lance che collabora con testate del calibro di Scientific American e New Scientist si è sottoposta a una risonanza magnetica mentre praticava dell’autoerotismo e lo ha raccontato in un articolo proprio su New Scientist. Naturalmente quel che interessa qui non è tanto l’esperienza specifica della giornalista quanto gli studi di cui quello a cui ha preso parte riguardano. Barry Kumisaruk della Rutgers University studia i meccanismi neuronali dell’orgasmo da parecchi anni ed è un vero esperto nel campo. Lo studio di cui la Sukel ha fatto parte è stato presentato lo scorso novembre al meeting annuale della Society of Neurosciences. Grazie alle sue osservazioni (e alla collaborazione di alcune intrepide volontarie) lo scienziato ha tracciato una mappa temporale dell’attivazione delle aree cerebrali (più di trenta) durante la masturbazione fino all’orgasmo (rigorosamente femminile).
CRONACA

Il ronzio (elettromagnetico) che disturba l’ape

NOTIZIE - È stato pubblicato sulla versione cartacea e non è ancora disponibile online (almeno così pare). La rivista, Apidologie, è pubblicata da Springer e non ha un impact factor favoloso (nel 2009, ultimo dato disponibile, 1,493) ma data la settorialità non è una sorpresa. Apidologie si occupa infatti esclusivamente di biologia delle api. Se date un’occhiata al sito vedrete un’impennata di download dall’11 magggio, data di pubblicazione dell’articolo di Daniel Favre dal titolo “Mobile phone-induced honeybee worker piping” (il link però all’articolo non funziona e anche cercando con il doi - 10.1007/s13592-011-0016-x – non si trova, magari è solo un problema temporaneo, intanto se volete leggerlo l’ho trovato a questo indirizzo non ufficiale). L’improvvisa attenzione verso per articolo non stupisce: se confermata si tratterebbe di una possibile causa in più per la massiccia scomparsa delle api alla quale si sta assistendo ormai da quasi una decina d’anni soprattutto in nord Europa e in nord America, nonché un effetto nocivo del massiccio inquinamento da onde elettromagnetiche che interessa soprattutto i paesi sviluppati come conseguenza della diffusione dei telefoni cellulari.
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Who’s a climate scientist?

ARTE, MUSICA & SPETTACOLI - Trasmesso la prima volta qualche giorno fa durante la trasmissione satirica "Hungry Beast" in onda sul canale australiano ABC1, è il verso che gli scienziati del clima fanno a tutti i sedicenti esperti (ma non scienziati del clima) che esprimono opinioni sul riscaldamento globale negandone l'origine antropica. Spesso gli scienziati vengono accusati di non saper comunicare efficacemente con il pubblico, direi che il gruppo di giovani ricercatori australiani in questo caso ha colto nel segno: il video in poche ore è diventato un fenomeno virale...
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