Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.
CRONACA

Non c’è più la Bora di una volta

NOTIZIE - Leggo sui giornali che da almeno due settimane la Bora infuria su Trieste senza tregua. Sarà, ma da qui la situazione non appare così tragica. Mi sento di rassicurare il resto dello stivale, stiamo tutti bene e, a parte qualche momento, il vento che ha tirato in questi giorni qui agli autoctoni ha scompigliato al massimo i capelli. Anzi vista la coincidenza della Barcolana due week end fa è stato il benvenuto. Niente a che fare con certi giorni d’inverno in cui a camminare troppo vicini agli edifici si rischia di prendere una lastra di vetro sulla testa. In ogni caso se poi chiedessimo a qualche anziano (e qui a Trieste non sono pochi) ci direbbe sicuramente che “non c’è più la bora di una volta”, e che questa non è che un pallido fantasma del vento che fu nel secolo scorso (secondo me è vero. Negli ultimi anni qui è persino apparsa la nebbia - ! – fenomeno del tutto sconosciuto in quest’area solo qualche decennio fa). A dare ragione ai vecchi triestini ora ci si mette anche uno studio pubblicato ieri su Nature Geoscience, secondo il quale è proprio vero che l’intensità dei venti nell’emisfero nord è diminuita negli ultimi decenni, e la causa (almeno per il 60% del fenomeno) sarebbe, udite udite, il generalizzato aumento di vegetazione.
CRONACA

La galassia ribaltata

NOTIZIE - Elementi leggeri al centro e quelli pesanti tutti intorno: questa è la “fotografia” scattata da un team tutto italiano a tre galassie nella periferia del nostro Universo. Questa osservazione rivoluziona le attuali teorie sull’accrescimento delle galassie. “Fino a oggi si credeva che le galassie massicce dell’Universo primordiale si fossero formate dalla fusione di altre galassie più piccole, e invece l’osservazione dimostra che l’assorbimento di gas può fornire abbastanza combustibile alle galassie per formare nuove stelle e aumentare di massa,” spiega Giovanni Cresci cha ha coordinato il team dell’INAF autore del lavoro che sarà pubblicato su Nature oggi 14 ottobre.
CRONACA

CSI dello spazio

NOTIZIE - Non era una cometa, ma ciò che rimane di uno scontro fra asteroidi, quello che è gli astronomi hanno osservato l’anno scorso proprio oltre l’orbita di Marte e ora un team internazionale di scienziati provenienti da diversi istituti, fra i quali uno dei Max Planck (quello di Ricerca sul Sistema Solare) ma anche il Dipartimento di astronomia dell’Università di Padova, fra i tanti altri, ha ricostruito nei dettagli l’impatto, basandosi solo sulle tracce lasciate dall’evento a distanza di tempo. “Il paragone con il lavoro della polizia scientifica è calzante,” sorride Simone Marchi, fra gli autori dell’articolo che sarà pubblicato sulla rivista Nature domani, 14 ottobre. “Quello che abbiamo visto non è la collisione al momento della collisione. Abbiamo visto una specie di oggetto con una coda estesa, all’inizio scambiato con una cometa.” Presto alcuni scienziati negli Stati Uniti si sono resi conto che la coda di questa cometa era anomala, fatta a forma di X. Questo ha insospettito gli astronomi che hanno iniziato a indagare. “Per fare questo non abbiamo utilizzato un telescopio a terra, ma lo strumento OSIRIS a bordo della sonda Rosetta che nel momento in cui abbiamo fatto le osservazioni si trovava oltre l’orbita di marte. In questo modo avevamo una geometria di vista totalmente diversa.”
CRONACAPOLITICA

Occupata ingegneria a La Sapienza

POLITICA - Ci siamo. Ieri è partita la prima occupazione universitaria a seguito della mobilitazione contro la riforma universitaria (anzi, contro “parte della riforma”, come tengono a sottolineare quasi tutti) che verrà discussa a partire da dopodomani alla camera dei deputati. A dormire nelle tende sopra il chiostro in San Pietro in Vincoli sono gli studenti e i ricercatori della Facoltà di ingegneria.
CRONACA

Toccami, abbracciami

NOTIZIE - Il tocco è una cosa rassicurante. Una persona che ci posa la mano sulle spalle, un abbraccio, ci possono rendere più sicuri e confidenti. Il tocco è il modo attraverso cui la mamma e il neonato formano un importante legame che garantirà al piccolo la forza d’animo per allontanarsi dalla madre ed esplorare il mondo (e sfatiamo un mito: tenersi i figli molto piccoli attaccati, pelle a pelle, non è un modo di viziarli e renderli insicuri e poco indipendenti, semmai è il contrario e la scienza conferma). Uno studio americano pubblicato su Psychological Science è solo uno degli ultimi lavori conferma che essere toccati da una mano femminile ci rende più disposti (maschi e femmine) a prendere decisioni rischiose anche in età adulta.
CRONACA

La guida rap all’evoluzione

ARTE, MUSICA & SPETTACOLI – Il binomio arte&scienza mi mette sempre addosso una gran voglia di passare ad altro. In genere si tratta di tentativi, al meglio noiosi, al peggio imbarazzanti, di dare una “confezione” artistica a contenuti scientifici. Arte&scienza nel mio immaginario è spesso sinonimo di “amatoriale”. Non è un caso che quando dei veri artisti propongono un contenuto scientifico, evitano accuratamente di parlare di scienza, consci dell’effetto deterrente della parola.
CRONACA

L’italia a due ruote (ecologiche): infrastrutture, integrazione, sfigati e fighetti

NOTIZIE - Una cartolina dall’Italia: questa volta la fa Legambiente in tema di ciclabilità. La nota associazione ambientalista fa il punto sulla mobilità sostenibile a due ruote nel nostro paese e ci regala una classifica delle città più a misura di bicicletta. “Abbiamo provato a realizzare un indice di ciclabilità urbana,” spiega Alberto Fiorillo, portavoce di Legambiente. “e per farlo abbiamo tenuto conto di molti fattori contemporaneamente: quante piste ciclabili ci sono, quante zone a traffico limitato,. isole pedonali, quante “zone 30” (aree dove le automobili non possono superare i 30 chilometri orari) , quanti provvedimenti di “traffic calming” sono stati adottati (strisce pedonali rialzate, attraversamenti per le biciclette rialzati) e se c’è una segnaletica dedicata. “ In base a questi dati in cima alla top ten si sono piazzate Reggio Emilia e Lodi.
COSTUME E SOCIETÀCRONACA

Il carbonio protagonista anche del Nobel per la chimica

COSTUME - La vera star dei Nobel quest’anno sembra essere il carbonio: ieri il premio per la fisica è andato agli inventori del grafene (un materiale formato da uno strato sottilissimo di atomi di carbonio), e oggi quello per la chimica è andato a Richard Heck, dell’Università del Delaware, Ei-ichi Negishi della Purdue University e Akira Suzuki dell’Università di Hokkaido per gli studi sulle reazioni di accoppiamento incrociato tramite palladio catalizzatore in chimica organica. Sul sito del Premio Nobel si legge che la prestigiosa onorificenza è stata assegnata ai tre per aver sviluppato nuovi e più efficienti modi di legare insieme gli atomi di carbonio per creare molecole complesse che stanno migliorando la nostra vita quotidiana.
CRONACA

Di tutta l’erba un fascio?

NOTIZIE - “BIG PHARMA: il crimine continua... LE ERBE MEDICINALI ILLEGALI IN EUROPA DAL 1° APRILE 2011- PROTESTIAMO!” – Un nuovo appello (scusate il link funziona solo se siete iscritti a Facebook) popola la rete, non posso che approfondire. Spiace dire che dopo averlo letto ho l’impressione che chi l’ha scritto non sembra nemmeno aver dato un’occhiata alla direttiva (seppur facilmente scaricabile qui, e qui trovate l’emendamento più significativo - o almeno non si è spinto oltre al comma 1. Leggendo la petizione infatti sembra che per comprare la camomilla dovremmo andare in farmacia. Per fortuna lo scenario reale si presenta meno catastrofico. L’appello si riferisce alla direttiva 2004/24/CE del parlamento europeo ed al suo successivo emendamento 2004/27/CE in materia di “medicinali vegetali tradizionali”. La normativa sancisce che entro il 1 aprile 2011 tutti i prodotti che desiderano essere registrati come medicinali naturali di origine vegetale dovranno adeguarsi alle norme oggi previste per tutti i farmaci allopatici in termini di sviluppo e qualità. Quindi, se si vuole registrare un prodotto di origine vegetale come farmaco, e pubblicizzarlo o definirlo avere proprietà medicinali, l’azienda che lo produce deve fornire alle autorità competenti una serie di dati chimico-fisici, biologici, microbiologici, farmacologici, tossicologici e di sperimentazione clinica che ne provino scientificamente la sicurezza, la qualità e l’efficacia, proprio come per tutti gli altri farmaci allopatici. Al tempo stesso, il medicamento a base di ingredienti vegetali deve essere prodotto seguendo gli stessi standard qualitativi di tutti gli altri farmaci. Il problema è che raccogliere questi dati e ottemperare alle specifiche di produzione è costoso, molto costoso e forse non tutti i produttori se lo possono permettere. Per questo qualcuno sospetta che così si finirà per favorire le multinazionali del farmaco (o le grosse aziende del settore erboristico, quelle con le spalle già abbastanza grosse da sostenere le spese) a scapito delle piccole aziende e si andrà verso una standardizzazione del mercato, con una riduzione della varietà di prodotti e ingredienti attualmente disponibile per i consumatori.
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