Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.
CRONACA

Gli svantaggi del fai-da-te

NOTIZIE - Secondo la teoria darwiniana la selezione naturale ha la vista corta. Agisce a livello del singolo individuo: un tratto viene conservato nelle generazioni successive solo se porta vantaggio nel corso dell’arco di vita (o ancor meglio entro la fine del periodo riproduttivo) dell’organismo. Quello che fa bene all’individuo però a volte può essere controproducente per la specie e portarla all’estinzione
CRONACA

Chi vuol fare da antenna?

Nel futuro le antenne-ponte per le telecomunicazioni potrebbero essere sostituite dagli esseri umani NOTIZIE - Reti “corpo a corpo” (body-to-body network) le chiamano i loro inventori all’Istituto di elettronica, comunicazioni e tecnologia dell’informazione della Queen University di Belfast (io la chiamerei “uomini per antenne”). L’idea è di sostituire (almeno parzialmente) i supporti fissi per le telecomunicazioni wireless (un esempio su tutti gli odiatissimi ripetitori per i cellulari) con dei piccoli sensori portati addosso dalle persone. Per una qualche vaga analogia mi fa venire in mente il cloud-computing, ma il settore scientifico a cui appartiene questo approccio ha già un suo nome: delle “comunicazioni corpo-centriche”(body-centric communication, la traduzione è mia, forse si può fare di meglio).
CRONACAIL PARCO DELLE BUFALE

Se l’omeopatia “fa la furba” sulle pagine di “la Repubblica”

NOTIZIE - Adesso mi arrabbio. Seriamente. Stamattina leggo su la Repubblica questo articolo. Sia chiaro: qui viene fatta una cosa illegale. In Italia vantare proprietà terapeutiche e fare pubblicità in questo senso a prodotti che farmaci non sono (e farmaci, nel nostro Paese, sono solo quei prodotti che hanno seguito un preciso iter clinico, che fornisca alle autorità competenti una serie di dati chimico-fisici, biologici, microbiologici, farmacologici, tossicologici e di sperimentazione clinica che ne provino scientificamente la sicurezza, la qualità e l’EFFICACIA) è VIETATO. Non c’è un solo prodotto omeopatico in Italia che sia registrato come farmaco (rientrano tutti nella categoria “integratori alimentari”). Nell’articolo su Repubblica però i rimedi omeopatici vengono persino definiti “vaccini immunostimolanti” e come se non bastasse si forniscono prescrizioni mediche specifiche per ogni malanno: cliccate sulle immagini, potrete leggere il nome del prodotto più adatto non solo a curare, ma addirittura a prevenire, ogni malanno (e come e quanto prenderne).
CRONACA

Le multinazionali petrolifere attaccano la California (a colpi di referendum)

NOTIZIE - Com’è verde la California. A differenza della maggior parte degli stati USA qui la sensibilità per la causa ambientale è radicata nella cosicenza dei cittadini e nelle amministrazioni. Tanto che in controtendenza assoluta rispetto alla Nazione, nel 2006 è stata varata una legge – L’Assembly Bill 32 – che prevede per il 2020 una riduzione delle emissioni antropiche di anidride carbonica ai livelli del 1990 (il che significa, rispetto a oggi, un taglio del 25%). Per il 2050 la legge prevede addirittura di arrivare all’80% delle emissioni misurate nel 1990. Stato virtuoso, la California – in media ogni cittadino californiano consuma la metà dell’energia dell’americano medio, senza alcun detrimento sulla qualità di vita – ma non immune dagli aggressivi attacchi delle compagnie petrolifere. Fra qualche settimana infatti i cittadini californiani saranno chiamati a rispondere a un referendum per approvare o respingere la Proposition 23, una legge che intende “congelare” l’AB 32.
CRONACA

Le conseguenze del pompare acqua per estrarre gas

NOTIZIE - Grattare il fondo del barile non è sempre una buona idea. Si rischia di far venir su la rumenta. Il Governo statunitense si appresta a pompare milioni di litri d’acqua (e qualche sostanza chimica) nella formazione scistosa di Marcellus, che negli Stati Uniti è considerata la più grande riserva nazionale di gas naturale, ma quando si fa il solletico sulla pancia dei giganti (con sistemi empirici piuttosto rozzi e approssimativi) non si sa mai cosa può venire fuori. Nel caso specifico, secondo una ricerca condotta dal Tracy Bank, geologa dell’Università di Buffalo, si rischia di mobilizzare l’uranio contenuto naturalmente nello scisto.
CRONACA

Neanderthal: forse niente manufatti

NOTIZIE - I Neanderthal negli ultimi anni si sono rifatti il look. Non più bruti e un po’ stupidi, ma capaci di comportamenti moderni, come per esempio quello di creare oggetti dal valore simbolico, come gli ornamenti personali. Una delle scoperte che hanno rivoluzionato il nostro punto di vista su nostri scomparsi cugini ora viene però messa in dubbio da una nuova datazione al radiocarbonio.
CRONACA

Celenterati col jet-lag

NOTIZIE - Un'altra ricerca che potrebbe candidarsi per gli IgNobel 2011: anche gli anemoni di mare - uguale uguale ai cugini maggiori esseri umani - soffrono di jet-lag. Una ricerca pubblicata su PLoS One ha dimostrato che questi animali piuttosto primitivi regolano le attività fisiologiche seguendo i cicli circadiani (l’alternarsi quotidiano della notte e del giorno), esattamente come facciamo noi e la gran parte del regno animale, e che se questi cicli vengono alterati (come a noi succede quando viaggiamo per lunghe distanze) l’organismo ha bisogno di un certo periodo di tempo per riadattarsi. Adam Reitzel e colleghi hanno studiato il comportamento di alcuni geni dell’anemone, analoghi a quelli che regolano i cicli veglia sonno nell’essere umano. Alcuni esemplari raccolti in natura sono stati piazzati in delle vasche e sono stati sottoposti in maniera artificiale all’alternarsi di periodi di luce e di buio alterati rispetto al normale. Glia anemoni rispondevano particolarmente bene alla luce di colore blu e questo suggerisce che sono particolarmente adattati alla luce lunare. Proprio come gli esseri umani gli anemoni sembravano soffrire particolarmente a causa del jet-lag (cioè la difficoltà ad adattarsi a un nuovo ritmo luce-buio). Questo secondo gli autori suggerisce che certi aspetti dei ritmi circadiano sono condivisi da tutti gli animali e potrebbero esser presenti da più di 600 milioni di anni.
CRONACA

Il clima e la città

NOTIZIE - La più recente stima della Agenzia per l’Energia statunitense dichiara che ben il 71% delle emissioni di gas serra a uso energetico viene prodotto dalle aree urbane. Circa la metà della popolazione mondiale vive oggi in agglomerati urbani e la percentuale crescerà negli anni a venire (e si prevede soprattutto un’enorme crescita della porzione di territorio occupata da agglomerati urbani). Le città (spesso costruite sulle rive dei fiumi o del mare) sono inoltre particolarmente vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico. Allo stesso tempo sono proprio le città quelle che negli ultimi anni hanno contribuito a maggiormente all’adozione di politiche per contrastare il riscaldamento globale, sperimentando per esempio consumi energetici più efficienti, uso di fonti rinnovabili, ecc.
CRONACA

L’origine delle macchie del leopardo

NOTIZIE - No, non sarebbe stato Dio a dipingerle con un pennarello il giorno in cui ha deciso di creare gli animali. Pare proprio che le strisce della tigre e le macchie del leopardo siano il risultato dell’adattamento al loro ambiente, e pur non essendo la prima rirceca a dimostrare il valore adattativo del manto irregolare dei felini, quella pubblicata pochi giorni fa sui Proceedings of the Royal Society B collega nel dettaglio (usando algoritmi matematici) il disegno sul manto di più di 30 specie di felini selvatici con i loro habitat e abitudini
CRONACA

Una vita a pescare nei cestini della spazzatura (della scienza)

NOTIZIE - La notizia non è freschissima, ma OggiScienza non è precisamente un quotidiano d’assalto, per cui spero che i lettori perdoneranno il colpevole ritardo. A questo poi va aggiunto che personalmente odio scrivere coccodrilli, hanno qualcosa di opportunistico che mi urta. Detto questo biosogna anche ammettere che Benoît Mandelbrot, che ha lasciato questa vita terrena giovedì 14 ottobre scorso, è stato un personaggio (oltre che amabile) assolutamente fondamentale nello sviluppo della matematica e della geometria del secolo scorso. Ricordare il suo lavoro di scienziato è dunque doveroso
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