George Clooney e Sandra Bullock, con il film Gravity della scorsa estate, hanno reso famoso un problema che per i dispositivi spaziali è destinato a diventare sempre più serio. Così come raccontato al cinema, shuttle e satelliti in orbita rischiano in continuazione di essere colpiti dalle migliaia di detriti e frammenti che riempiono lo Spazio appena al di fuori dell’atmosfera terrestre.
“Selezioniamo la ricerca scientifica più attuale e di frontiera, poi la trasformiamo in applicazioni ludiche per ragazzi dai 10 ai 15 anni”: cosi Selene Biffi ha presentato a OggiScienza la sua ultima startup, Spillover.
La sicurezza informatica non è certo una delle prime cose a cui si pensa quando si sente parlare di viaggi nel tempo, eppure i nostri dati potranno essere minacciati proprio da questi tuffi nel passato.
CRONACA - “Quando una stella muore, l’universo se ne accorgerà” recita il testo dell’ultimo singolo di Giorgia. E questa volta i segni di un’esplosione stellare sono stati rivelati dai telescopi in orbita e da quelli a terra per oltre sei mesi. Prima, lo scorso 27 aprile, è arrivato un luminoso e potente lampo di raggi gamma (detto GRB, Gamma Ray Burst) di qualche centinaio di secondi, seguito poi da una coda di raggi X durata molte settimane.
Se possiamo sentire in modo nitido sia rumori deboli come il ronzio di una zanzara, sia frastuoni come il rombo del motore di un aereo, il merito è dell’adattamento sensoriale.