Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.
CRONACA

Ghiaccio tiepido

NOTIZIE - L’acqua è davvero dappertutto, copre con un velo ogni oggetto che vediamo intorno a noi, ma poiché le sue molecole stanno sempre in movimento non è facile scoprire i dettagli microscopici di questa adesione. Un team di scienziati del California Institute of Technology, quasi per un colpo di fortuna, [Continua...] ha scoperto una tecnica per bloccare in una sorta di istantanea le molecole d’acqua su una superficie.
CRONACA

Malattia mentale e violenza: niente legami diretti

NOTIZIE - L’impegno per ridurre lo stigma verso che soffre di disturbi mentali non finisce mai. A volte a rendere le cose piùù difficili ci si mette pure la scienza ufficiale. Un esempio è uno studio di qualche anno fa che sosteneva l’esistenza di un legame fra il disturbo bipolare (noto anche come sindrome maniaco-depressiva) e la tendenza a commettere atti violenti. Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Karolinska e dell’Università di Oxford oggi però esortano a una maggiore cautela nel divulgare dati come questi: secondo quanto osservato in un loro recente studio infatti non è il disturbo in se a rendere più probabili i comportamenti violenti, ma altri fattori che possono trovarsi associati alla malattia, fattori spesso determinati dalla scarsa qualità di vita e dalla discriminazione sociale a cui sono soggette le persone affette da malattia mentale.
CRONACA

La matematica incontra la biologia

NOTIZIE - Strano che ci abbiamo messo così tanto, finalmente però la comunità scientifica (per il momento quella statunitense, ma siamo certi che il resto del mondo seguirà a ruota) reclama a gran voce una maggior integrazione delle discipline matematiche e computazionali nei curricula biologici. Fra i tanti segnali in questo senso è anche l’edizione speciale del giornale CBE -Life Sciences Education che contiene ben 24 pezzi (fra commenti e veri e propri articoli di ricerca) dedicati al tema.
CRONACA

È più difficile (imparare a leggere i caratteri arabi)

NOTIZIE - Contrariamete aquanto avviene per i nostri caratteri di scrittura (e anche quelli ebraici), l’emisfero destro (quello in cui sono maggiormente concentrate le competenze spaziali e globali) non è implicato nelle prime fasi di apprendimento della scrittura araba. Questa osservazione è stata pubblicata sulla rivista Neuropsychology da Zohar Eviatar e Raphiq Ibrahim.
CRONACA

Luna arlecchino

NOTIZIE - I falsi colori della mappa prodotta Scott Mest e colleghi del Planetary Science Institute del Goddard Space Flight Center raccontano una storia antica quanto quella della Luna. Il cratere, circa 320 chilometri di diametro, è situato nei pressi del Polo sud del satellite in un’area che gli scienziati stanno scandagliando attentamente in previsione di futuri viaggi di esplorazione umana (e possibili insediamenti). Mest ha usato i dati topografici del Lunar Orbiter Laser Altimeter (uno strumento a bordo della sonda Lunar Reconnaissance Orbiter) e le immagini e i dati spettrali delle missioni Clementine e Lunar Prospector descrivendo così nel dettaglio la geologia del cratere.
CRONACA

La mutazione che ripristina la salute

NOTIZIE - Quando si parla di malattie di origine genetica la più grande speranza della medicina moderna è quella di riuscire a correggere la (o le) mutazione genetica che le provocano (per esempio utilizzando metodologie come la terapia genica), ma una ricerca da poco pubblicata online su Science Express, potrebbe indicare una nuova via, quella cioè i ricombinare i geni (in una forma salutare) man mano che la malattia stessa procede. Keith Choate, professore di dermatologia all’Università di Yale, e il suo team hanno infatti osservato un singolare fenomeno che si verifica nella grave malattia della pelle chiamata ittiosi a coriandoli
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