Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.
SALUTE

La salute degli italiani in Svizzera

SALUTE - Mai sentito parlare del "paradosso del migrante in salute" (healty migrant)? Pare che in genere le popolazioni immigrate in un altro paese abbiano tassi di mortalità inferiore e uno stato di salute generale migliore delle popolazioni residenti, nonostante normalmente gli immigrati godano di status economico e sociale (SES) inferiore ai padroni di casa (e il SES in generale è un buon predittore della salute: migliore la condizione soco-economica, migliori le condizioni di salute). Uno studio su BMC conferma questo dato: gli immigrati italiani di prima generazione in Svizzera stanno meglio degli svizzeri stessi, anche se il vantaggio diminuisce con l'età. Peccato che poi quelli i figli degli immigrati stiano peggio della media nazionale
CRONACA

Di pancia o di testa?

CRONACA - Un cervello grande si accompagna a una riduzione di dimensioni dell'apparato digerente. Il fenomeno è stato osservato per la prima volta in maniera diretta nei pesciolini della specie Poecila reticulata (comuni negli acquari casalinghi). L'ipotesi del "tessuto costoso" dice più o meno che un cervello grande ha innegabili vantaggi (abilità cognitive più sviluppate, dunque aumentate capacità di sopravvivenza, sia dal punto di vista del procacciarsi il cibo che da quello di sfuggire ai predatori ) ma ha un costo energetico enorme (nell'essere umano la massa del cervello corrisponde a solo il 2% dell'intero corpo ma succhia il 20% delle energia spesa complessivamente). Dunque una specie che via via incrementa atraverso la selezione naturale il volume cerebrale (ammettendo un "assetto" energetico stabile) deve togliere altrove, ma dove? L'ipotesi più accreditata è che l'organo più colpito sia il tratto digerente (cervello e tratto digestivo sono i due tessuti energeticamente più costosi in assoluto) ma finora le uniche prove a favore di quest'ipotesi si sono ottenute solo attraverso correlazioni e la comparazione di specie diverse. Manca una verifica sperimentale diretta, ma un nuovo studio pubblicato su Current Biology prova per la prima volta a colmare la lacuna
CRONACA

Se mi lasci, non posso cancellarti

CRONACA - Ricordate la famigerata molecola della memoria? Beh, dimenticatela. A quanto pare si è trattato di un abbaglio, o meglio di una sovrastima, almeno secondo due nuovi studi (questo e questo) pubblicati il 2 gennaio scorso su Nature. L'enzima, che si chiama M-ζ chinasi (PKMzeta), dal 2007 circa ha iniziato a suscitare scalpore. Secondo il suo scopritore, Todd Sacktor, e secondo alcuni studi successivi l'attività di questa molecola sarebbe fondamentale per "fermare" in memoria un ricordo (e la sua assenza ne favorirebbe la scomparsa)
CRONACA

Il colore (della tazza) conta

CRONACA - Se dovete gustarvi una cioccolata calda, fate che la tazza sia arancione, o color crema. A quanto pare questi sono i colori che garantiscono il gusto migliore della bevanda. Nessuno scherzo: secondo uno studio pubblicato sul Journal of Sensory Studies il colore del piatto, bicchiere o tazza che contiene il cibo influenza il modo in cui ne percepiamo il gusto. Nello studio in cui hanno collaborato ricercatori dell'Università Politecnica di Valencia e dell'Università di Oxford 57 volontari valutavano degli assaggi di cioccolata calda bevuta da tazze di quattro diversi colori (rosso, arancio, crema e bianco - tutte con l'interno bianco).
CULTURA

Cugini generosi

CULTURA - Sono i nostri "cugini" più simpatici: sociali, affettuosi, con una spiccata tendenza a divertirsi, e ora si scopre che sono anche generosi. Jingzhi Tan e Brian Hare della Duke University hanno studiato 14 esemplari di bonobo provenienti da "santuario" Lola ya Bonobo (tutti orfani ma che non mostravano differenze psicologiche significative con coetanei cresciuti con la mamma) e hanno osservato principalmente due cose: - gli individui in esame offrivano il proprio pasto a degli sconosciuto, a patto che questi intraprendessero una qualche interazione sociale con loro - gli stessi individui era disposti ad aiutare gli sconosciuti a procurarsi del cibo anche in maniera lle tutto disinteressata (quando cioè date le condizioni sperimentali un'interazione sociale era del tutto impossibile), ma solo quando il "costo" dell'aiuto non era troppo altro (non richiedeva cioè di rinunciare al proprio cibo)
FOTOGRAFIA

Tanti auguri da Marte

FOTOGRAFIA - Questo autoscatto (anzi questa collezione di autoscatti ) fatta dal rover Curiosity e diffusa dalla NASA qualche giorno fa sembra proprio la cartolina d'auguri del robottino per questo nuovo anno. Gli scatti sono stati presi a "Rocknest" nel cratere Gale dove Curiosity è atterrata qualche mese fa. Questo tipo di autoritratti vengono usati dal team della NASA che segue il rover per controllare lo stato di salute del robot (per esempio vedere se ci sono accumuli di sabbia sui pannelli solari). Una curiosità: da pochi giorni (il 27 dicembre per la precisione) la NASA, insieme al team di Foursquare, ha lanciato un nuovo badge dedicato proprio al rover marziano. Il badge può essere guadagnato dagli utenti del famoso social network facendo check-in al centro visitatori della NASA o in diversi musei scientifici e planetari. Chi guadagna il badge può vedere un messaggio della NASA dedicato ai suoi fan che recita (e vabbè...):
SALUTE

Il cervello bipolare

ALUTE - Alda Merini, e secondo gli esperti anche Napleone, Leopardi, Van Gogh e molti altri ne hanno sofferto. Il distubo bipolare è una disfunzione psichiatrica che si manifesta con alterazioni anche gravi dell'umore e del comportamento, in cui si passa da fasi euforiche a fasi depressive. È invalidante e può sfociare nel suicidio, dicono le statistiche (un morto eccellente sarebbe stato, secondo alcuni, Emilio Salgari, celebre scrittore di letteratura per ragazzi, il papà di Sandokan, per intenderci, morto in maniera piuttosto singolare). Già da tempo i medici ritengono fondata l'ipotesi che esista un origine biologica di questo disordine e uno studio australiano pubblicato su Biological Psychiatry rientra in questo filone
SALUTE

Nuove ipotesi sulle origini dell’HIV

CRONACA - Si narra che abbia avuto origine negli scimpanzè dell'Africa occidentale, infettati dal virus di immunodeficienza scimmiesca (SIV). Da lì, secondo l'opinione comune avrebbe fatto un balzo sull'essere umano in un momento imprecisato fra il 1884 e il 1924. Il resto è storia. Alfred Roca, genetista dell'Università dell'Illinois, sospetta però che il retrovirus possa essere balzato dalle scimmie all'uomo molto prima di quanto si crede e molto più spesso. In uno studio appena pubblicato su BMC Evolutionary Biology Roca e colleghi hanno confrontato il patrimonio genetico della popolazione dei Blaka con quello di altre quattro popolazioni africane. I Blaka vivono nella stessa area e a stretto contatto con le popolazioni di scimpanzè che si crede abbiano dato origine all'infezione umana. Le altre quattro popolazioni umane invece sono state scelte molto lontano da quest'area
CRONACA

Un sistema solare senza il botto

CRONACA - Una nuova e e forse più misteriosa (di quella attualmente in voga) teoria sull'origine del nostro Sistema Solare è stata formulata, a seguito dell'analisi "cosmochimica" condotta da alcuni ricercatori dell'università di Chicago. Secondo i dati ottenuti da Haolan Tang e Nicola Dauphas il nostro Sistema Solare non si sarebbe formato dopo l'esplosione di una supernova, come sostiene l'idea imperante, e anzi che non si sarebbe stata proprio alcuna esplosione. Un inizio tranquillo, dunque, il nostro. Ma andiamo per ordine. Come hanno fatto gli scienziati a ottenere prove che smentiscono l'idea che il nostro Sistema Solare si sarebbe formato "con il botto" e cioè dopo l'esplosione di una supernova? Il segreto è nel ferro-60, un'isotopo radioattivo, che come spiega Dauphas è "la pistola fumante" dell'avvenimento (in passato) di una grande esplosione stellare. Questo pesante isotopo infatti si forma soltanto all'interno di una supernova.
FOTOGRAFIA

Il Nilo, su Titano

FOTOGRAFIA - Nel caso ve la foste persa qualche giorno fa, ve la riproponiamo: è l'immagine di un vasto sistema fluviale osservato (dalla sonda Cassini) su Titano, la luna di Saturno, la cui immagine è stata resa pubblica pochi giorni fa dall'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea. Il sistema descritto come simile a quello del fiume Nilo sulla Terra, si estende per oltre 400 km. Naturalmente si tratta di un fiume in cui gli scienziati ritengono scorra metano o etano liquido, ma l'immagine è spettacolare (qui la trovate ad alta risoluzione e completa). La Missione Cassini–Huygens è un progetto cooperativo fra la NASA, l'ESA e l'ASI, l'Agenzia Spaziale Italiana
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