Di ritorno al nucleare, in Italia, non si parlerà per un bel po'. Eppure, c'è chi pensa - con un occhio anche a quanto accade all'estero - che questa opzione non sia del tutto da dimenticare, almeno in una prospettiva a lungo termine. Dopo le parole di Vincenzo Balzani, antinuclearista, sentiamo quelle di un "possibilista": Marco Ricotti, professore di impianti nucleare del Politecnico di Milano.
L'Italia ha detto no al nucleare per ben due volte. Con il referendum del 1987 (l'anno dopo il disastro di Chernobyl) e con quello del 2011 (qualche mese dopo Fukushima).
Per la Commissione Affari sociali della Camera è no: lo schema di decreto che dovrebbe recepire la direttiva dell'Unione europea sulla protezione degli animali usati a fini scientifici non va bene. Con un parere ufficiale emesso il 5 febbraio scorso, la Commissione ha dunque bocciato il decreto.
Le piante. Necessarie perché ci facciamo pranzo e cena, medicine e oggetti per la casa, ma anche pericolose, a volte tossiche, velenose, urticanti. Immaginate quanto deve essere stato difficile per i nostri antenati cacciatori-raccoglitori decidere quali mettersi in bocca e quali evitare accuratamente: un dilemma che, fatte le debite proporzioni, si pone ancora oggi per i cuccioli d'uomo.
CRONACA - Diminuisce il numero di animali impiegati per "scopi scientifici" in Europa: mezzo milione in meno nel 2011 rispetto al 2008. E lo stesso vale anche per l'Italia, nei cui laboratori sono stati utilizzati 82.500 animali in meno. Lo dicono i dati dell'ultimo rapporto della Commissione europea sulle statistiche della sperimentazione animale. Vale la pena dare un'occhiata, per capire meglio di che cosa parliamo esattamente quando parliamo di animali usati per la ricerca e la sperimentazione scientifica.
CRONACA - Con la fine del 2013 si chiude un'epoca per Città della Scienza di Napoli. No, per una volta non parliamo del rogo che lo scorso marzo ne ha devastata una parte consistente, ma di questioni amministrative. Dal primo gennaio di quest'anno, infatti, si è sciolto il rapporto con Campania Innovazione, la società della Regione Campania che ne gestiva le componenti più legate allo sviluppo (l'incubatore d'impresa e il centro di alta formazione) e Città della Scienza torna alle origini, con tutte le sue anime - divulgazione scientifica e...
Fermata globulo rosso. È una delle tappe obbligate del ciclo vitale del plasmodio, il parassita responsabile della malaria, che vive e si riproduce passando dalle zanzare all'uomo e ritorno.
Le donne se lo sentono ripetere da anni: l'acido folico è importantissimo per una gravidanza serena perché riduce il rischio di spina bifida e altri difetti del tubo neurale nel feto e in generale - lo suggeriscono gli studi più recenti - quello di esiti avversi, dall'aborto ai ritardi di crescita.
Era il giugno 2004 e al Master in comunicazione della scienza della Sissa avevamo un grande maestro di giornalismo: Romeo Bassoli, l'ideatore e a lungo direttore della pagina scientifica dell'Unità, all'epoca già impegnato con Zadig, l'agenzia di comunicazione che aveva contribuito a fondare. Un giornalista "vero", che si era fatto la sua gavetta, dai servizi in cronaca fino a specializzarsi in giornalismo scientifico, e che a un certo punto la comunicazione scientifica si era messo a insegnarla, formando intere generazioni di professionisti ("comunicatori rinascimentali" li chiamava lui, perché avrebbero dovuto saper fare un po' di tutto)